venerdì 8 febbraio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 33. Discorso di Marvin ai Keltar



Per smentire le voci che lo davano per morto o comunque per moribondo, Marvin Vorkidian, re dei Keltar, decise di parlare all'Assemblea dei Keltar, ponendo così fine ad un lungo periodo di inerzia.
Sollevo la mano destra per chiedere silenzio e poi disse:
<<Mi si chiede: cosa ti è successo? Perché non agisci? Ma se voi conosceste già le conseguenze delle vostre azioni e le trovaste inaccettabili, agireste lo stesso?>>
Fece una pausa ad effetto e poi riprese:
<<Nel mare del tempo, in cui io vedo in tutte le direzioni, io sono nel contempo la nave e la tempesta, io sono l'onda, e il naufrago, e lo scoglio. Io sono il mare stesso dove annego>>
La folla era come ammaliata dalla poesia con cui egli esprimeva il suo tormento.
<<In fondo guardare al futuro è molto simile a guardare il passato: c'è sempre di fronte a noi un mare di buone intenzioni nel quale abbiamo fatto naufragio. E' terribile vedere come le nostre buone intenzioni si dissolvano con imbarazzante rapidità. Siamo mossi da un nobile scopo, ma cosa otteniamo nel concreto? Ogni volta che partiamo per una guerra, io so già chi perderà la vita, e se interferissi con quel futuro, metterei a repentaglio la vita di tutti gli altri. E anche se volessi evitare il destino avverso, per ogni decisione che a tal fine non dovrebbe essere presa, ci sono infiniti modi che conducono a percorrerla, pur sapendo che sarà fallimentare. E così ogni giorno mi sono trovato ad affrontare le decisioni che dovevo prendere come se fossero un nemico da combattere. Questa è la mia colpa. Ho preferito l'inerzia a conseguenze più gravi>>
A quel punto però il suo discorso divenne accusatorio:
<<Eravamo mossi da un nobile scopo: liberare i popoli dalla tirannide. Ma ora quegli stessi popoli dicono che siamo noi i tiranni. La nostra jihad ha creato un impero in cui i popoli sottomessi sono costretti a pagarci tasse e servizi in natura, ad accettare la nostra riforma religiosa e a subire le angherie dei governatori provinciali! Tutto questo ha avuto molte conseguenze, ma una in particolare!>> e sollevò l'indice verso il cielo, per poi puntarlo verso la folla e poi di nuovo verso di sé:
<<Abbiamo perduto il diritto di pensar bene di noi stessi>>
Lasciò che quella frase fosse attentamente soppesata e valutata dal suo uditorio, in particolar modo da sua moglie Igraine.


(Igraine Canmore è rappresentata da una rarissima foto della blogger Chiara Ferragni da giovane adolescente, ai tempi in cui si faceva chiamare ancora diavoletta87 ed aveva i capelli rossi e mossi e sfornava abbinamenti come il calzino bianco sotto i jeans a zampa)
Ma ora torniamo a romanzo.

Era un'accusa grave, quella pronunciata dal re, ma poiché la rivolgeva, prima che a tutti gli altri, a se stesso, Marvin ottenne un mormorio di approvazione.



Nonostante le vesti sontuose, la corona sul capo e la pelle colorita, Marvin non stava affatto bene. Aveva dovuto prendere numerose medicine per riuscire anche solo a tenersi in piedi.
E' tempo che sappiano qual è la mia malattia.
Appoggiandosi sulla spada come se fosse un bastone, Marvin si schiarì la gola e riprese a parlare:
<<Quando fui iniziato agli Arcani Supremi, mi fu chiesto se ero pronto a pagarne il prezzo, poiché nulla a questo mondo si ottiene gratuitamente. Da qualche parte, c'è sempre qualcuno che paga e qualcun altro che incassa. Nel mio caso l'iniziazione ha comportato non solo un risveglio progressivo delle memorie del mio antenato re Vorkidex Pendràagon, ma anche, lentamente, di tutti gli altri miei antenati, compresi quelli della dinastia Eclionner. Ed ultimamente mi sono state persino spalancate le porte del futuro>>
E questi erano i fatti, le cause.
Ora bisognava guardare alle conseguenze:
<<Nessuna mente umana, nemmeno la più equilibrata, potrebbe riuscire a incamerare tanta memoria e tanta premonizione futura senza subire un profondo turbamento. Ma al contrario di quello che i miei nemici vorrebbero far credere, io non sono affatto impazzito: le mie capacità mentali si sono accresciute e tutti i dati che ho assorbito si sono amalgamati con gli altri. L'equilibrio è stato ricostituito. Ciò che invece non è affatto ricostituita è la mia forza fisica. La mia mente brucia le sostanze vitali con una rapidità a cui è difficile star dietro, specie quando il fisico è sofferente e debilitato. L'unica sostanza che riesce a tenermi in vita e a darmi la forza è la stessa che bevvi durante la mia iniziazione. Per quasi tutti gli uomini è un veleno, ma per chi è sopravvissuto all'iniziazione, essa diventa un elisir.Certo questo elisir non è esente da rischi, e non è in grado di compiere miracoli, ma mi permette comunque di sopravvivere e di occuparmi degli affari del regno>>



Ora viene la parte più difficile.
La parte finale del discorso di Marvin era infatti riservata a coloro che, in suo nome, avevano commesso e continuavano a commettere crimini inammissibili, dai quali il re voleva una volta per tutte prendere le distanze.
<<Ora io mi rivolgo a voi come Profeta. Ci sono due sole strade davanti a voi, ed una porta al Paradiso e l'altra all'Inferno. Siete ancora in tempo per pentirvi, emendare i vostri peccati, espiarli e condurre un'esistenza giusta, nel rispetto degli altri, nella condotta impeccabile e nella piena integrità morale. Seguitemi lungo questa via, e sarete salvi, e salverete la vostra anima. 
Chi invece continuerà a vivere coltivando dentro di sé l'odio e l'invidia, e comportandosi da oppressore con i deboli e da servo con gli oppressori: costui ha già avuto la sua ricompensa, e ne pagherà il prezzo dopo la morte. I cattivi sentimenti si fanno strada facilmente nei nostri cuori: spetta quindi a noi il compito di riconoscerli e sradicarli, o almeno smettere di alimentarli. A costoro io dico, non disperate: io sono con voi, e sempre sarò con voi, e sempre di più sarò con voi>>



Un grande applauso accolse queste parole, soprattutto da parte di coloro che sentivano in quella voce una reale possibilità di salvezza.
A Marvin non restava che la parte finale del discorso, molto dura, ma necessaria.
<<A chi non è disposto a pentirsi per il male commesso, io do un ultimo avvertimento. Guardate dentro di voi, interpellate la vostra coscienza, che parla anche tramite i sogni. Cercate le origini dei vostri sbagli. Troverete un forte egoismo, che si trasforma in invidia e in avidità. Invidia e avidità portano alla guerra e alla sopraffazione, per il solo gusto di diventare la nuova oligarchia dominante. Non è questo ciò che io volevo. Quando parlavo di raddrizzate i torti, non intendevo certo l'abbandonarsi alla più cieca violenza!>>
Fece un'ultima pausa, sentendo di averli convinti:
<<Non chiedete l'impossibile, perché coloro che pregano per la rugiada ai bordi del deserto, provocheranno il diluvio! Non serbate rancore, perché è come se beveste un veleno credendo di far male a qualcun altro. Non arrabbiatevi, perché ogni atto che commetterete in preda alla rabbia, ricadrà su di vuoi cento volte peggiore. Se la vostra anima trabocca di questi sentimenti malevoli, non mentite a voi stessi, non attribuite una ragione al malanimo, perché quel tipo di ragione nasce dall'orgoglio per consentire a un uomo di giustificare il male che ha fatto o che farà. Purificate dunque la vostra mente, e su di voi scenderà la mano benevola della Grazia>>




Cast

Paul Atreides - Marvin Vorkidian nella prima immagine
Jon Snow - Marvin Vorkidian nella seconda e terza immagine.

Le scelte non sono casuali. Come Jon Snow, Marvin Vorkidian è il Principe Promesso, quello destinato a scrivere con le sue imprese la Canzone del Ghiaccio e del Fuoco. Nella serie di George Martin questo ruolo è stato attribuito anche a Raeghar Targaryen, a suo figlio Aegon VI,  e a sua sorella minore Daenerys.
Nella profezia di Lady Melisandre di Asshai, il titolo viene attribuito a Stannis Baratheon, considerato come Azor Ahai rinato.
Il filone profetico del ciclo di Martin, così come di quello di Jordan e di altri grandi maestri del fantasy contemporeaneo, resta comunque fortemente debitore al ciclo di Dune, di Frank Herbert.
Credo che se non ci fosse stato il paradigma degli Atreides, difficilmente ci sarebbero state le grandi dinastie del fantasy contemporaneo.
L'elemento religioso si inserisce quindi secondo lo spirito herbertiano e antropologico, focalizzandosi sul passaggio da un sistema politeistico puro ad un sistema dove a due divinità principali e opposte, Ahura Mazda e Deva Ahriman, si affianchino una serie di gerarchie angeliche e demonologiche.
In generale l'impostazione de "Gli eredi di Gothian" deve molto a quella de "I figli di Dune".
Resta comunque centrale la componente cristiana, per quanto "rivisitata".
C'è anche un riecheggiamento del Discorso della montagna, presente nel vangelo di Matteo, 5, 1-7, 28