domenica 10 febbraio 2013

Gli eredi di Gothian. Capitolo 35. Sephir riceve la visita di Susan Fuscivarian



Lady Susan Fuscivarian arrivò al monastero di Yuste in Estremadura alle prime luci dell'alba, in modo da non dover viaggiare col caldo che, in quelle zone semiaride, era particolarmente spietato.
Aveva sempre rinviato quella visita al vecchio cognato Sephir Eclionner, poiché ogni loro incontro, penosamente, finiva con una serie di recriminazioni reciproche sulla morte della "povera Wensy", sorella di Susan e moglie di Sephir, e su quella del "senatore Sibelius", il padre di Susan e Wensy.
Ah, ormai quella è acqua passata! Sephir deve rendersi conto che abbiamo in mano la soluzione dei problemi della Dinastia.
Per quanto entusiasta, Susan non aveva idea di come il vecchio Sephir avrebbe preso le ultime notizie ed i loro sviluppi.
Non capirò mai perché Sephir abbia deciso di esiliarsi in questo luogo dimenticato da Dio. Come se non ne avesse avuto abbastanza di tutti gli anni passati a Terramara.



A quell'ora del mattino il clima era ancora gradevole, e gli alloggi che furono offerti alla nobildonna e al suo seguito apparivano confortevoli. Ma il sole, ancora basso a est, incominciava già a riscaldare l'aria.
Alle 7 in punto, come era il suo solito, Sephir Eclionner scese dal suo appartamento privato e si sedette a capotavola per la colazione.
Quando scorse all'altro capo del tavolo la cognata lady Susan il suo umore, già pessimo, peggiorò ulteriormente, come si poteva evincere senza sforzo osservando l'espressione cupa del suo volto.



I suoi occhi, che nella penombra del monastero di Yuste parevano quasi violacei, interrogarono, con una muta espressione, quelli della cognata.
Spero per lei che abbia una ragione valida per disturbarmi a colazione!
Susan ricambiò l'occhiataccia, ma decise di essere conciliante nelle parole.
<<Caro cognato, ci sono questioni molto importanti e molto urgenti di cui dobbiamo parlare>>
Sephir, incominciando a mangiare senza tante cerimonie, le fece cenno di continuare.
Lady Susan, per quanto trovasse i modi del cognato sempre più sgarbati man mano che invecchiava, preferì non stuzzicare ulteriormente l'uomo che vent'anni prima, assieme al Conte di Gothian, aveva provocato una guerra tristemente passata alla storia come la Primavera di Sangue.
<<Sephir, ci sono stati degli sviluppi imprevisti a Palazzo, ed io ne sono stata informata per prima da tuo nipote Elner>>
Al solo sentir nominare l'imperatore Elner, Sephir Eclionner, che non passava giorno senza domandarsi come mai su quel trono fosse seduto quell'idiota di suo nipote, invece che lui stesso, sgranò gli occhi, che parvero pulsare di venuzze violacee.
<<Cos'ha combinato stavolta?>>
Susan sorrise, sentendo che ora aveva tutta la sua attenzione e lo teneva in pugno.
<<Ha ripudiato Alienor con l'accusa di cospirazione e le ha ordinato di lasciare l'impero insieme alla figlia Eleanor e al figlio che porta in grembo e che è già stato diseredato>>
Come sempre, Sephir vide subito il bicchiere mezzo vuoto:
<<Quindi ha scoperto che lo volevamo deporre! Scommetto che è stata quell'oca giuliva di tua figlia ad avvertirlo!>>
Susan dovette fare cenno ad una sua guardia del corpo di fermarsi, nonostante l'offesa rivolta contro la principessa.



<<Ad avvertirlo è stato l'Eunuco. Mia figlia si è dovuta difendere e gli ha fatto capire che se avesse lasciato andar via Alienor avrebbe riconquistato buona parte dei suoi alleati, in particolare l'ammiraglio Vyghar di Linthael>>
Sephir rimase in silenzio per un po', poi, con espressione ancora più torva, chiese:
<<E noi che cosa ci abbiamo guadagnato in tutto questo?>>
Susan lo fissò con fermezza:
<<Lo stabiliremo oggi stesso, qui, dopo un onorevole negoziato>>
Il vecchio non aveva mai sopportato di dover negoziare questioni politiche con delle donne, tanto meno quelle implacabili come Susan Fuscivarian.
E' più velenosa di un cobra! 
Non riusciva ancora ad accettare l'idea che Susan fosse la sorella della sua povera Wensy, che era stata tanto dolce e delicata, e non aveva mai fatto male ad anima viva.
Per non parlare di mia madre, che non osò mai contraddire neanche una volta mio padre, in cinquant'anni di matrimonio. Ah, quelli sì che erano tempi!
Tutti i guai, per Sephir, erano incominciati quando le donne erano riuscite a prendere il potere, prima tra tutte sua figlia Ellis, che aveva disonorato la dinastia.
<<Sentiamo, allora! Recita il tuo pezzo...>>
Ci aveva messo tutto il dileggio possibile in quella frase, ma Susan non se ne accorse nemmeno:
<<Tuo nipote sposa mia figlia e noi due governiamo l'impero>>



Bisognava ammettere che a Susan non mancava il dono della sintesi, e nemmeno quello dell'efficacia.
Però il discorso fa acqua da tutte le parti.
Sephir puntò l'indice contro la cognata:
<<Per prima cosa Irulan risulta ufficialmente zia di mio nipote e l'ultima cosa che voglio è un altro incesto in famiglia!>>
Susan riteneva antiquati e retorici gli scrupoli morali di Sephir.
<<Per cinquanta generazioni gli Eclionner si sono sposati tra parenti carnali!>>
Sephir giocò la sua ultima carta:
<<Irulan non accetterà mai di sposare Elner>>
L'avversione di Irulan ai matrimoni era ben nota in famiglia, anche se fino a poco tempo prima non aveva costituito alcun problema. Ora invece...
<<Le farò un'offerta che non potrà rifiutare>>
Sephir dovette sorridere suo malgrado, notando l'ironia con cui Susan aveva usato la frase di avvertimento dei mafiosi che era stato lui stesso, in quanto Padrino della Piovra, ad inventare come eufemismo per coprire una minaccia.
<<Cosa ti fa pensare che Elner ed Irulan si faranno manovrare da noi?>>
Susan lo guardò con sufficienza, come se avesse posto una domanda stupida:
<<Noi controlliamo comunque molta parte delle forze armate e del Senato imperiale. Sarà sufficiente a convincere entrambi a non creare problemi>>
E così si concluse l'ennesimo patto scellerato destinato a cambiare il volto della Dinastia più controversa di tutti i tempi.


Cast

Susan Sarandon (Wensicia Corrino) - lady Susan Fuscivarian
Charles Dance (Tywin Lannister) - principe della corona Sephir Eclionner
Virginia Madsen (Irulan Corrino) - principessa Irulan Eclionner

Gli eredi di Gothian. Capitolo 34. Elner e Irulan: scontro e incontro



La principessa Irulan Eclionner stava suonando al virginale quando irruppe nelle sue stanze l'imperatore Elner XI.
Per quanto ufficialmente Irulan fosse considerata zia dell'imperatore, essendo sorella del predecessore Elner X, tutti sapevano che Elner XI era figlio di Masrek e che quindi lui ed Irulan erano solo lontani cugini.
Oltre tutto Irulan appariva più giovane dei suoi trentadue anni, mentre al contrario l'imperatore appariva molto più adulto rispetto ai suoi soli vent'anni.
Tra i due non c'erano mai stati rapporti di alcun genere: si erano completamente ignorati e, forse inconsciamente, evitati.
Ma quando Elner aveva capito che Irulan stava per sottrargli il Trono, lo scontro divenne inevitabile.
<<Dovrei farti squartare viva, traditrice!>>
Irulan lo guardò con disappunto.
<<E cosa te lo impedisce?>>
Quella risposta lasciò Elner senza parole.



<<Non so più di chi fidarmi. Bial mi ha avvertito che più della metà delle forze armate si stanno ribellando, e vogliono te sul trono. Sarai il loro burattino, e non sarà divertente!>>
Si era aspettato una reazione furiosa di Irulan, e invece la cugina annuì tristemente.
<<Lo so fin troppo bene. Il Gioco del Trono non mi è mai interessato. Speravo che mi avrebbero lasciata in pace, nel mio "cantuccio d'ombra romita">>
La compostezza di Irulan, e la sua citazione dotta, suscitarono nell'imperatore un inaspettato senso di ammirazione verso di lei.
<<Bial mi ha anche detto che non vuoi sposare Leto Fuscivarian. Eppure dicono che sia un bel giovane!>>



Irulan sbuffò: <<E' solo un ragazzo che vuole diventare imperatore a tutti i costi. E comunque, anche se fosse diverso, non lo sposerei su comando di mia madre. A dire il vero, io non voglio proprio sposare nessuno>>
Elner non capiva:
<<E perché mai?>>
La principessa scrollò le spalle:
<<Io non sono disposta a rinunciare alla mia libertà>>
Per una qualche ragione che stentava ancora a capire, quella frase ferì Elner profondamente.
<<Sono in molte a pensarla come te>>
Irulan percepì l'amarezza nelle parole dell'imperatore.
<<Se Alienor vuole andarsene, lasciala andare. Lasciale anche i figli. Diseredali, e nessuno cospirerà più contro di te>>



Elner scosse il capo, e i suoi occhi color indaco divennero lucidi:
<<Io l'ho amata. Ho cercato di dimostrarglielo in tutti i modi. Ho fatto l'impossibile per renderla felice. Ma lei non ne vuol sapere. Come prima di lei non ne ha voluto sapere Marigold. A volte mi chiedo se io sono davvero una persona così orribile per meritare di non essere mai ricambiato nei miei sentimenti>>



Irulan aveva ripreso a suonare, ma in sordina, quasi impercettibilmente. Era un brano profondamente malinconico, forse un notturno di Chopin.
Mentre suonava, rispose con voce lontana, come se stesse meditando:
<<Il tuo guaio è che ti innamori di donne dallo spirito libero, ma poi pretendi di domarle. Loro lo capiscono e ne hanno paura>>
Il dolore che quelle frasi gli infliggevano, unito alla malinconia straziante del virginale, provocò un tale senso di spossatezza in Elner, che si lasciò andare su un divano:
<<Dunque non c'è speranza per me? Non sarò mai ricambiato?>>
Irulan continuò a suonare con trasporto, come se il suono potesse chiarirle meglio le idee riguardo alla domanda che le era stata posta.
<<Difficile dirlo, ma a volte... ti sembrerà assurdo, ma io credo che il non essere ricambiati sia un dono divino, un modo per salvarci da una trappola mortale, per allontanare da noi sofferenze ben più gravi, come la gelosia o il tradimento. Ogni giorno sentiamo notizie di omicidi passionali, di suicidi, di sofferenze atroci che si riflettono sui figli e su tutti i familiari. Forse un dio ci sta proteggendo da tutto questo>>
Erano parole sagge, ma su Elner ebbero l'effetto opposto. Incominciò a vedere Irulan come donna.
Ed è una bellissima donna! Molto intelligente, molto elegante, molto abile nelle arti.
La sua voce suono quasi implorante:
<<Ma tu non ti senti sola? Non ti senti triste?>>
Irulan smise di suonare il virginale e finalmente guardò Elner negli occhi:
<<Non abbastanza da rinunciare alla mia libertà>>
Elner si sentì respinto e questo lo offese:
<<Prega gli dei di non dovertene pentire!>>



Cast

Virginia Madsen (Irulan Corrino) - principessa Irulan Eclionner
Tom Hiddleton (Loki) - imperatore Elner XI Eclionner
James McAvoy (Leto II Atreides) - Leto Fuscivarian (Fujiwara)
Tamzin Merchant (Catherine Howard) - imperatrice Alienor di Alfarian
Lena Headey (Cersei Lannister) - lady Marigold di Gothian