lunedì 22 aprile 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 25. Ellis Eclionner torna a Lathena dopo trent'anni.



Nel giorno del suo 67° compleanno, Ellis Eclionner, principessa del sangue imperiale, fece il suo trionfale ritorno a Lathena dopo oltre trent'anni di assenza.
La sua entrata nella Città Eterna avvenne su un trono d'oro massiccio, trasportato come una lettiga da una ventina di guardie del corpo, mentre il resto del corteo la seguiva a piedi.
Indossava la porpora imperiale e un enorme monile d'oro appartenuto all'impeatrice Cixi, sua bisnonna.
Al posto del diadema, però, aveva scelto di indossare un velo di velluto dello stesso color porpora degli abiti. Non aveva bisogno di una corona per ricordare agli abitanti di Lathena che lei era la Matriarca della Dinastia.
Sua cugina Irulan era infatti più giovane e apparteneva ad un ramo cadetto degli Eclionner. Sulla supremazia di Ellis non c'erano mai stati dubbi, persino nei lunghi anni della sua assenza dalla capitale dei Lathear.
Eccomi qua, di nuovo nelle fauci del Drago!
Osservò con attenzione la città e gli abitanti e dovette ammettere che in quei decenni c'erano stati numerosi progressi.
Il Sentiero Dorato di Marvin ha portato i suoi benefici anche qui. Stiamo progredendo, e questo è merito della pace.
Quando il suo corteo fu arrivato all'Agorà, la piazza centrale di Lathena, Ellis alzò una mano e il corteo si fermò. Scese dal trono, affiancata dalle dame di compagnia e fu accolta dalle ovazioni della folla.



A renderle omaggio c'era Leto Fujiwara, presidente del Senato Imperiale.
Ora il cerimoniale prevede che io sollevi le mani, in segno di benedizione.



Nel momento stesso in cui le mani di Ellis si alzarono, Leto Fujiwara si inginocchiò, seguito da tutta la folla presente.



Irulan Eclionner guardava quella scena dall'Acropoli, insieme al generale Tiekanik, prefetto del pretorio.
Erano entrambi allibiti.
<<Guardali,Tiek! La accolgono come se fosse una divinità. Nessuno di loro si ricorda che come Reggente fu disastrosa>>



<<La maggior parte di loro non era ancora nata quando Ellis lasciò la città>> rispose il prefetto.
Irulan annuì:
<<Il che serve solo a ricordarmi quanto sono vecchia>>
Poi si riscosse:
<<Manda l'Eunuco e i miei nipoti a riceverla ai Propilei dell'Acropoli. Io la attenderò nella Grande Piramide, nella Sala del Trono. Ho in serbo una sorpresa per lei, tanto per farle capire chi comanda qui, ancora!>>
Il prefetto annuì:
<<Agli ordini, vostra Altezza imperiale!>>
E corse a chiamare Bial.
Nel frattempo Ellis aveva concluso il suo gesto di benedizione ed aveva cominciato a procedere a piedi, fino alla base dell'Acropoli.





Le modernizzazioni degli edifici apportate dalla Reggenza erano notevoli.
Irulan si è data molto da fare... del resto, l'oro gliel'abbiamo spedito noi in abbondanza. A lei è toccata soltanto la "fatica" di spenderlo.
Incominciò a salire la scalinata, senza mostrare alcuna fatica.



Vide che presso i Propilei la attendeva un uomo calvo e grasso, vestito di viola.



Le venne incontro e la salutò con il massimo onore:
<<Vostra Maestà Imperiale!>>
Ellis sgranò gli occhi.
Soltanto una persona non ha mai smesso di considerarmi un'imperatrice. Ma questa persona è così diversa dal leggiadro eunuco che era stato trent'anni fa.
Lo abbracciò, un gesto che aveva sempre riservato solo a lui.
<<Bial! Non hai idea di quanto mi sei mancato! Sono così felice di rivederti!>>
L'eunuco ricambiò l'abbraccio.
<<Mai felice quanto me, Maestà!>>
Era vero, non stava recitando.
Il suo corpo disfatto porta i segni della responsabilità di mediare continuamente tra le varie anime della Dinastia e tutte le altre fazioni di potere. 
Si erano sempre mantenuti in contatto con una corrispondenza fitta e dettagliata, ma rivedersi di persona era un'altra cosa.
Lui guarderà le mie rughe e i miei capelli tinti e si chiederà dov'è finita la donna nel fiore degli anni che abbandonò questa città per espiare i suoi peccati.
Avrebbe voluto rimanere sola con lui e sfogarsi per tutte le preoccupazioni che l'assillavano,  ma il protocollo imponeva i suoi obblighi.
Vide infatti avvicinarsi il Sommo Sacerdote del Clero di Lathena, Sua Santità Rudo Ulùme.



Anche con lui ci fu un abbraccio, sebbene più formale.
Alleati sì, ma amici mai.
Anche Ulume era invecchiato prendendo la "via grassa". Per Ellis esistevano infatti due modi di invecchiare: la via grassa, come nel caso di Bial o di Ulume, o la "via magra" di coloro che si rinsecchivano progressivamente, accartocciandosi come una foglia riarsa.
<<Ho percepito gravi interferenze sovrannaturali sulla Profezia e sul Sentiero Dorato>> le disse Ulume nell'orecchio <<appena potete, venite nel Tempio di Eclion. Vi attenderò nel confessionale>>
Ellis annuì e sospirò.
Ah, gli intrighi di Lathena, come mi sono mancati! Demoni e cospirazioni: questa città sarà sempre così. Il suo destino sarà sempre essere l'ombelico del mondo.
Del resto i motivi che avevano spinto Ellis a ritornare erano anche di tipo religioso, anche se il termine non rendeva bene la complessità del discorso.
Sovrumano e sovrannaturale erano gli unici termini adeguati.
Finalmente vide alcuni Eclionner che le venivano incontro.
Per prima si fece avanti Helena Eclionner Vorkidian, con i paramenti sacerdotali, ma senza alcuni distintivo, come prevedeva la sua condizione di "bene gesserit di rango segreto". Si inginocchiò e baciò la mano ad Ellis, senza separarsi dal coltello kryss degli iniziati agli Arcani Supremi.

<<Com'è la situazione qui, Helena?>> chiese Ellis sottovoce, mentre la abbracciava.
<<La situazione è grave, ma non è seria>> fu la risposta di Helena.
Ellis sorrise.
Ha ragione. Non è seria. La serietà si è perduta da molto tempo, nella Città Eterna.
Vide poi avvicinarsi Faykan Eclionner, suo nipote, figlio del suo defunto primogrenito Elner.
Il giovane si inchinò e baciò la mano a colei che lo aveva allevato come un figlio.
Faykan meriterebbe la reggenza, ma dovrà accontentarsi del ruolo di primo ministro. In fondo è qui principalmente per spiare Anakin. Metterli uno contro l'altro è stato fin troppo facile, ma alla lunga potrebbe creare problemi. L'ambizione si moltiplica, in questo luogo. Devo metterlo in guardia.
Quando si abbracciarono gli disse:
<<Non farti ingannare dal clima di Lathena, nipote mio. Questa città cambia le persone, e non in meglio. Crea manie di grandezza, e nel contempo finisce per rammollire anche i migliori. Per questo io l'abbandonai volentieri tanti anni fa e avrei preferito non doverci mai tornare>>
Il motivo del suo ritorno, ufficialmente, era quello di presiedere al passaggio delle consegne tra la reggente Irulan e il suo successore. Ma i motivi segreti erano innumerevoli.
Mentre entravano nella Grande Piramide, finalmente anche Anakin venne incontro alla sua illustre consanguinea.
Ah, il figlio di Marigold e di mio padre! L'arma più preziosa della Dinastia, e la più pericolosa.
Anakin Eclionner avanzava con l'aria minacciosa e tracotante di chi si sentiva già il padrone di casa.

Non si inchinò e non baciò nemmeno la mano ad Ellis.
Si sente già superiore a me. Glielo lascerò credere, per il momento.
Si scambiarono freddamente un bacio sulla guancia.
<<Non essere così imbronciato, Anakin! Non ho nessuna intenzione di rubarti la scena. Questa sceneggiata è necessaria per convincere Irulan a non creare problemi. Dopo il passaggio delle consegne, tornerò a Gothian, non temere. Questa città mi evoca troppi brutti ricordi>>
Ed era vero.
I muri di questa piramide sono testimoni di tutti i miei fallimenti. 
Sentì improvvisamente una morsa al cuore, al solo pensiero che il suo figlio primogenito, Elner, era stato ucciso proprio nella Sala del Trono in cui stava per entrare.
Quel Trono è maledetto. Solo un folle, un idiota o un ignorante può desiderare un Trono così malfamato.
Non era solo per umiltà che i sovrintendenti reggenti non si erano mai seduti a quel trono, preferendo il seggio nero di basalto, ai suoi piedi. Era stato Denethor Eclionner a dare inizio a quella tradizione.



Denethor era stato reggente per buona parte del lunghissimo regno di suo padre Echtelion Eclionner, che nell'ultima parte della vita era troppo debole e malato per comparire il pubblico.
Su quel seggio nero io ho governato l'Impero per vent'anni, ed ora sto per andare incontro a colei che vi siede da tre decenni. 
Si fece forza e proseguì.
Quando vide i cambiamenti apportati alla Sala del Trono rimase senza parole.



Questo sfarzo è un'offesa alla sobrietà dell'Imperatore-Profeta! Ed Irulan siede sul Trono del Leone Dorato! 
La provocazione era inaccettabile.
Per contrasto, le tornò in mente quando su quel trono c'era suo figlio Elner XI, e lei gli sedeva alla destra ed Irulan alla sinistra.
Ora sul Trono del celeste impero del sol levante Irulan appariva inarrivabile e senza tempo, come la mitica regina Nefertiti.



Camminare fino a quel Trono fu molto difficile.
Mentre Irulan appariva al massimo dello splendore, Ellis si sentiva improvvisamente stanca.
Questa sceneggiata danneggia l'unità della Dinastia. Ora sarà tutto più difficile.
Quando fu ai piedi delle gradinate che conducevano al Trono, si fermò senza inchinarsi e senza salutare.
<<Chi siede sul Trono del Leone Dorato, che spetta di diritto al nostro Imperatore-Profeta, il divino Marvin?>>
Irulan scelse un tono ironico:
<<Al divino Marvin non dispiacerà se oggi ho occupato il suo seggio per lasciare libero il tuo. Pensavo che avresti gradito accomodarti sul trono di basalto delle reggenti, come ai vecchi tempi, mia cara cugina!>>
Ellis scosse il capo e si voltò verso Bial:
<<Tu ne sapevi qualcosa?>>
L'Eunuco era più sbigottito di lei:
<<Irulan deve aver ideato questa pagliacciata all'ultimo momento, assieme al suo prefetto del pretorio, Tiekanik. Pagheranno entrambi per questo affronto!>>
Ellis si rivolse alla cugina:
<<Preferisco rimanere in piedi. Ti consiglio di tornare al seggio che compete al tuo ruolo, per evitare che questa tua stravagante forma di "cortesia" venga fraintesa dai fedeli sudditi dell'Imperatore-Profeta>>
Nessuno si mosse.
Il silenzio era totale.
Alla fine Irulan si alzò e con grande lentezza, tenendo alto il viso e gli occhi rivolti ad un imprecisato punto dello sfondo, scese i gradini del Trono e fronteggiò la cugina:
<<Come preferisci, mia cara Ellis. Ti vedo così stanca e invecchiata che quasi vorrei rimanere in piedi io>>
Ellis rimase impassibile:
<<Forse il mio corpo è stanco e invecchiato, ma la mia mente è lucida e limpida, al contrario della tua. Eri una persona prudente, e questo era senza dubbio il tuo pregio principale. Ora che hai perso anche questo, comprendo come mai l'Imperatore-Profeta, nella sua infinita saggezza, abbia deciso di revocarti la reggenza. Sono qui come Arbitro del Cambio. Goditi pure questi ultimi momenti di potere, perché i tempi della successione saranno molto rapidi>>
Detto questo si rivolse a Bial:
<<Primo Ministro, scorta me e il mio seguito negli alloggi che ci sono stati destinati. Qui non c'è altro da fare, né da dire>>
E con ciò, molto dignitosamente, voltò le spalle alla cugina e lasciò la Sala del Trono.



Cast 

Anouk Aimee - Ellis Eclionner

Susan Sarandon - Irulan Eclionner

Varys Master of Whispers - Bial l'Eunuco

Emmanuel Milingo - Rudo Ulume

Alia Atreides - Helena Eclionner

Hayden Christensen - Anakin Eclionner

Joely Richardson - Maria Antonietta di Asburgo-Lorena, regina di Francia