mercoledì 1 maggio 2013

L'Imperatore-Profeta di Gothian. Capitolo 30. Marvin e Daenerys.



<<Alla fine ho capito, sai... il perché non mi hai voluto>>
Marvin era arrivato subito al nocciolo della questione, non appena Daenerys si era presentata all'udienza nello studio privato dove l'Imperatore-Profeta trascorreva gran parte del proprio tempo, in cima alla torre centrale di Gothian.
<<Ci hai messo trent'anni a capirlo. Perdonami, ma come Profeta sei disastroso!>>
Daenerys aveva preferito stemperare nell'ironia la gravità della situazione.
<<Se l'avessi capito prima, non avrei avuto la forza per intraprendere il Sentiero Dorato. Gli dei sono stati saggi a nascondermi questo aspetto della Profezia. Ma tu lo sapevi fin dall'inizio, fin da prima che io nascessi, non è così?>>
La contessa di Gothian lo guardò con una intensità che non aveva mai manifestato prima:
<<Credevi di essere l'unico ad avere un prezzo da pagare? Mio padre mi avvertì quando ero ancora pienamente umana. Disse che la mia metamorfosi sarebbe stata incompleta, perché un giorno avrei dovuto generare un erede demoniaco, che unisse i poteri di Eclion e di Gothar. Non potevi essere tu. In te il Bene ha sempre prevalso. La tua eredità Vorkidian è più forte di quella Eclionner. Ma tuo figlio Mordred, ahhh.... lui è tutta un'altra questione!>>



<<Concepire Mordred con mia zia Ellis è stato il tributo al Male che fui costretto a pagare per l'ingresso nel Sentiero Dorato. Sempre per la questione degli Arcani Supremi... Bene e Male devono stare in perfetto equilibrio, altrimenti il mondo finirebbe. Mordred è il Male! Tu sei il Male! Siete fatti l'uno per l'altra... come ho potuto non intuirlo prima?>>
Daenerys pareva rattristata:
<<C'è anche del buono in me, e tu mi amavi per questo. Il tuo amore mi lusingava, ma non potevo permettermi di cedere. Il mio dovere era un altro, e non potevo lasciare alcuno spazio per i sentimenti. Quando ho visto che Alice de Bors si è fatta strada nel tuo cuore, ho capito che ormai l'inevitabile si stava per compiere. Sapevo che qualcosa doveva accadere, ma non sapevo né cosa, né quando. Ora lo so, ma la mia visione finisce qui>>
La Visione di Marvin, invece, ricominciava proprio da quel momento:
<<Meglio non vedere, meglio non sapere, meglio quest'ombra, questa caligine... ho letto il Libro del Fato e non posso cambiarlo. Ne sono il custode, e questo compito viene prima di ogni altra considerazione. Gli Arcani Supremi mi ordinano di lasciarti andare via insieme a Mordred. E' il sacrificio più grande che mi sia mai stato chiesto dagli spiriti protettori in esecuzione dei decreti del sommo Ahura Mazda. Altro non posso dirti>>


<<Ci lascerai fuggire così, senza alcuna restrizione?>>
Marvin rise brevemente:
<<Ah... la vostra fuga è un'illusione. Non ci sono più confini nel mio Impero. Potrai anche varcare i vasti oceani, ma i miei informatori ti seguiranno. Anche gli altri Continenti sono sotto il mio controllo. Non c'è più alcuna frontiera. Non altre terre troverai, non altri mari, perché sprecando la tua vita in questo discreto angolo di mondo, tu l'hai già sprecata su tutta la terra>>
Era un vaticinio che non lasciava speranze. Daenerys si sentì quasi soffocare per quel senso di totale pervasività della Profezia di Marvin:
<<Pietà!>> esclamò, come se questo potesse ormai cambiare qualcosa <<pietà per chi parte e chi rimane, pietà per chi raggiunge o ha già raggiunto, pietà per chi non sa che il Nulla è il Tutto... pietà per chi lo sa, per chi lo dice... pietà per chi lo ignora, e brancola nel buio...>>



<<Dal trampolino del Fato non c'è altra scelta che tuffarsi. Prega i tuoi dei, ma non chiedere pietà al destino. L'Ananke, la necessità, è l'unica dea che non ha mai ascoltato una preghiera>>
Improvvisamente Daenerys venne sommersa da tutto ciò che aveva represso per migliaia di anni.
Ripensò ai cuori che aveva divorato e provò ripugnanza per se stessa.
Ho sprecato la mia vita e quella degli altri. Marvin ha ragione a negarmi ogni pietà. Io farei la stessa cosa.
Si sentiva rifiutata, proprio lei che per tutta la vita aveva rifiutato gli altri.
<<Non immaginavo che mi avrebbe fatto così male questo momento. Questa angoscia mi coglie di sorpresa. Oggi tu ti liberi di me. Mi escludi dalla tua vita come se fossi un'appestata. E riesci a farlo perché un'altra ha preso il mio posto nel tuo cuore>>
Marvin scosse il capo:
<<Magari fosse così semplice. Negli affetti nessuno può essere sostituito. Ci illudiamo di poterlo fare, e questo ci espone a gravissimi errori. I nuovi affetti sono una storia a sé. Possono distrarci dai ricordi, certo, ma non possono colmare i vuoti lasciati da chi è uscito dalla nostra vita. Ci rifà un'altra vita, questo sì, ma è una vita diversa. Il sogno che interrompi non ritorna uguale>>



Daenerys sapeva che quell'ultima frase era stata pronunciata da Marigold, la seconda moglie di suo padre.
<<Ora capisco perché mio padre e Marigold si sono lasciati sconfiggere da te. Le tue azioni li hanno fatti sentire vecchi, come mi sento io adesso. E' un'improvvisa consapevolezza di essere vissuti troppo a lungo. Con la tua Profezia togli persino la curiosità del domani>>
Marvin pareva già distante da lei, come se lo spazio e il tempo si fossero interposti tra loro in maniera irreversibile:
<<Ci sono molti modi per ingannare la noia, ma bisogna avere delle motivazioni. Un movente! Io lo so. Senza un movente non vivrei, comunque>>
Non c'era bisogno di chiedergli quale fosse quel movente. Il Sentiero Dorato, la sopravvivenza dell'umanità e la sua evoluzione verso uno stadio superiore.
<<Tu dunque vivrai così a lungo da poter vedere il passo successivo della condizione umana?>>
Era una domanda inutile, e infatti Marvin si limitò a fissarla.
<<I ruoli cambieranno>> fu la sua unica risposta <<e come sempre a sopravvivere saranno coloro che sapranno adattarsi meglio al cambiamento>>
Daenerys gli lanciò uno sguardo accusatorio:
<<Il tuo Sentiero Dorato è crudele!>>
Lui rispose immediatamente:
<<E' la vita ad essere crudele! Nessuno rivivrebbe mai due volte la stessa identica vita. Eppure le persone continuano a sperare nel futuro, perché si immaginano le cose belle che potrebbero accadere e non pensano  alle sofferenze, che saranno comunque maggiori. Ma io... io so a cosa vado incontro... ho visto tutti i miei dolori, uno per uno... e so che non potrò evitarli. Se ho scelto il ruolo di custode della sopravvivenza, l'ho fatto con spirito di sacrificio, nella certezza che la condizione umana possa migliorare. Non per me, non per la mia generazione, che ormai è perduta, ma per coloro che ancora devono nascere>>


Cast

Jon Snow - Marvin Eclionner Vorkidian

Emilia Clarke - Daenerys di Gothian

Tom Hiddleston - Mordred Eclionner

Gianna Nannini - se stessa a 25 anni, ai tempi dell'album California (1979), da cui è tratta la citazione "Il         sogno che interrompi non ritorna uguale".