giovedì 6 febbraio 2014

Geopolitica ed economia internazionale




Non tutti i traffici commerciali sono leciti. E' noto per esempio che da tempo immemorabile l'Afghanistan è il centro mondiale della coltivazione del papavero da cui si ricava l'oppio, e tutti gli oppiacei, tra cui l'eroina.



Dalla rivista "Limes"

I benefici del colore viola.



La frutta e la verdura di colore viola contiene una particolare classe di sostanze antiossidanti, le antocianine. In particolare l'uva rossa (che poi è viola) contiene il resveratrolo, uno degli antiossidanti più potenti. Per questo si ritiene che un mezzo bicchiere di vino rosso a pasto possa avere effetti benefici. (Non oltre quella dose, però!).

Le antocianine sono tra i più importanti gruppi di pigmenti presenti nei vegetali, e si ritrovano nei fiori e frutti così come negli arbusti e nelle foglie autunnali. Il colore delle antocianine può variare dal rosso al blu e dipende dal pH del mezzo in cui si trovano e dalla formazione di sali con metalli pesanti presenti in quei tessuti. Per esempio, la cianina costituisce il colore di alcune dalie e del fiordaliso.
fiore di fiordaliso.
Le antocianine sono presenti, seppur con diverse quantità, in quasi tutte le piante superiori (ma non nel cactus e in altre ancora). Si trovano specialmente nei frutti e nelle infiorescenze e si possono riscontrare anche su foglie e radici, molto spesso insieme ad altri pigmenti quali carotenoidiflavonoidi. Insieme sono responsabili della colorazione delle foglie delle piante caducifoglie in autunno, quando la fotosintesi si interrompe così come la produzione di clorofilla.
Le antocianine svolgono un ruolo importante anche in piante giovani o con getti nuovi, proteggendole dai raggi ultravioletti quando la produzione di clorofilla e di cere non è ancora iniziata. A questo punto anche l'intera pianta può assumere una colorazione rosso-brunastra (come per esempio i nuovi getti di rose in primavera), che si riduce man mano che la produzione di clorofilla inizia.

alimentiAntocianine in mg per
100 g alimento
melanzana750
arancia~200
mora~115
lampone10-60
ciliegia350-400
ribes80-420
pompelmo rosso30-750
uva nera888
vino rosso24-35
La produzione e la quantità di questi pigmenti dipendono dal tipo di pianta e da altre condizioni esterne quali natura del suolotemperatura eluce. Alimenti ricchi in queste sostanze sono il ribes, la ciliegia, il cavolo rosso, l'uva, la fragola, il sambuco e le bacche in generale. Altri alimenti in cui gli antociani sono presenti, seppur in minor quantità, sono la banana, l'asparago, il pisello, la pera e la patata. La colorazione di tali sostanze è così forte da mascherare spesso gli altri pigmenti.
Le antocianine sono presenti esclusivamente in piante superiori, e non si riscontrano in animalimicroorganismi o piante acquatiche. Il motivo è che la biosintesi di queste sostanze richiede materiali originati solamente attraverso la fotosintesi e richiede una relativamente elevata intensità luminosa che non può essere raggiunta sott'acqua.

Funzioni

Le antocianine hanno diversi compiti. Grazie al loro potere antiossidante, proteggono le piante dai danni causati dalle radiazioni ultraviolette, assorbendo luce di una determinata lunghezza d'onda. Infatti in caso di esposizione a grandi quantità di radiazioni UV, la loro produzione aumenta immediatamente per compensare questa emergenza. Grazie ai loro colori poi questi pigmenti sono in grado di attirare insetti e animali, provvedendo così un aiuto per la riproduzione delle piante e il trasporto dei semi. Inoltre sono in grado di assorbire luce blu-verde e questo è stato dimostrato proteggere le piante nei momenti di illuminazione elevata in combinazione con siccità o basse temperature.
Una cella fotoelettrochimica sperimentale basata su antociani (antocianina) è impiegata per la fabbricazione di pannelli fotovoltaici, con rendimenti contenuti attorno al 5% (2005). Sebbene allo stato attuale siano inferiori rispetto agli equivalenti basati su silicio, hanno il vantaggio di poter essere auto prodotti, riciclabili e con impatto ambientale notevolmente inferiore .

Caratteristiche

Gli antociani sono composti poliaromatici poliossidrilati in grado di reagire con gli ossidanti quali l'ossigeno molecolare e i radicali liberi riducendo così i danni che queste molecole possono provocare alle cellule e ai tessuti.
melanzana
Grazie a questa loro attività antiossidante e antiradicalica, queste sostanze possono essere molto utili per i loro impieghi in medicina. Questi pigmenti sembrano proteggere contro la fragilità capillare, e contro vari processi di invecchiamento o modificazioni cellulari provocati dall'ossigeno, tra cui processi infiammatori e modificazioni cancerogene. Alcune di queste attività sono le stesse riscontrate nel vino.
Questi pigmenti possono essere inoltre utilizzati come indicatori di pH, virando dal rosso al violetto o blu con l'aumentare dell'alcalinità dell'ambiente.
Gli antociani sono anche impiegati come additivi alimentari e sono presenti come colorante rosso antociano (E163), usato in marmellate e altri alimenti normalmente con pH acido come lo yogurt.
Industrialmente le antocianine si estraggono dalla buccia dell'uva rossa, come sottoprodotto dell'industria enologica. L'estrazione avviene con acidi diluiti e il prodotto è un liquido contenente zuccheri, acidi, sali e pigmenti originariamente presenti nella buccia. Per essiccazione si ottiene una polvere idrosolubile relativamente ricca in questi pigmenti.

Struttura e biosintesi

Il catione flavilio, struttura base delle antocianine
Le antocianine appartengono alla famiglia dei flavonoidi. Queste molecole sono costituite da una molecola di benzene fusa con una di pirano (anello eterociclico contenente ossigeno), collegata a sua volta con un gruppo fenilico che può essere a sua volta legato a diversi sostituenti. Questa molecola complessa prende il nome di catione flavilio che è la struttura di base di tutte le antocianine.
Le antocianine derivano dai rispettivi agliconi (antocianidine), da cui si differenziano per l'aggiunta di un gruppo glicosidico (uno zucchero), di norma in posizione R3 e/o R4 (vedi figura). In natura esistono circa una ventina di agliconi, mentre il numero dei derivati è fino a 15-20 volte maggiore. Tra i primi, più frequenti in natura vi sono: delfinidina, petunidina, cianidina, malvidina, peonidina e pelargonidina, i cui nomi derivano dalle piante che ne sono ricche.
AntocianidinaR1R2R3R4R5R6R7
Aurantinidina-H-OH-H-OH-OH-OH-OH
6-idrossi-Cianidina-OH-OH-H-OH-OH-OH-OH
Cianidina-OH-OH-H-OH-OH-H-OH
6-idrossi-Delfinidina-OH-OH-OH-OH-OH-OH-OH
Delfinidina-OH-OH-OH-OH-OH-H-OH
Europinidina-OCH3-OH-OH-OH-OCH3-H-OH
Tricetinidina-OH-OH-OH-H-OH-H-OH
Luteolinidina-OH-OH-H-H-OH-H-OH
Apigeninidina-H-OH-H-H-OH-H-OH
Pelargonidina-H-OH-H-OH-OH-H-OH
Malvidina-OCH3-OH-OCH3-OH-OH-H-OH
Peonidina-OCH3-OH-H-OH-OH-H-OH
Petunidina-OH-OH-OCH3-OH-OH-H-OH
Rosinidina-OCH3-OH-H-OH-OH-H-OCH3
Questi pigmenti sono assemblati a partire da 2 distinte vie, entrambe utilizzando materiali derivanti dai processi fotosintetici, partendo da acido acetico. La prima passa attraverso la produzione dell'amminoacido fenilalanina, mentre il secondo porta alla formazione di malonil-CoA. I prodotti di queste vie sintetiche vengono quindi assemblati insieme per formare i diversi agliconi, i quali vengono a loro volta stabilizzati aggiungendovi vari gruppi glicosilici.



    Geopolitica della zona del Caucaso e della Russia meridionale



    Ecco tutte le zone di instabilità geopolitica dell'area caucasica circostante i confini della Federazione Russa, a pochi chilometri dalla città di Sochi, dove si terranno i giochi olimpici invernali del 2014.

    “Il domino regionale”, una carta di Laura Canali che scompone il Caucaso secondo gli obiettivi strategici del Cremlino: territori da annettere, recuperare o riconoscere e separatismi da estirpare.Carta tratta dall’articolo di Sergej M. Markedonov, “Così Putin controlla Abkhazia e Ossezia del Sud”.

    “Olimpiadi a rischio” è la carta di Laura Canali dedicata alle Olimpiadi invernali di Sochi    su cui aleggia lo spettro del terrorismo jihadista.  Dalla carta è possibile apprezzare l’ubicazione delle strutture realizzate per l’evento sportivo, proprio a ridosso del confine con l’Abkhazia. Carta tratta da “Il senso di Sochi    per la neve“.

    “Così viene orgogliosamente mostrata agli studenti russi la storia della progressiva conquista della regione del Caucaso nel corso del XIX secolo. Ogni colore individua un territorio conquistato dalla Russia, mentre la ricca legenda e il riquadro a sinistra si dilungano in informazioni di vario genere”. Citazione e carta storica sono a cura di Edoardo Boria. Fonte: Il Caucaso nel XIX secolo, libro di scuola dell’Unione Sovietica, 1960 ca.
    “Così viene orgogliosamente mostrata agli studenti russi la storia della progressiva conquista della regione del Caucaso nel corso del XIX secolo. Ogni colore individua un territorio conquistato dalla Russia, mentre la ricca legenda e il riquadro a sinistra si dilungano in informazioni di vario genere”. 

    “La Russia musulmana” è una carta di Francesca La Barbera dedicata alla presenza islamica nel territorio della Federazione russa. Sono evidenziate in particolare le regioni con una forte presenza musulmana, come la Cecenia, l’Inguscezia, il Tatarstan e la Baschiria.La carta riporta inoltre dati storici e proiezioni sul numero di cittadini di fede musulmana che, nel 2030, potrebbero arrivare a comporre quasi il 16% di una declinante popolazione russa.Carta tratta dall’editoriale di Lucio Caracciolo “La fine del Caucaso“.

    “Dalla Cecenia con terrore” è la carta di Laura Canali tratta dall’articolo di Cecilia Tosi, “Kadyrovstan: come farsi un mini-impero con i soldi del Cremlino”.Sono raffigurate le principali basi militari russe (stella bianca in campo nero) nel territorio della Repubblica, i siti degli attentati - all’interno e all’esterno dei suoi confini - con un bilancio delle vittime e le rivendicazioni degli indipendentisti.

    Tre semplici regole per avere successo nella vita.




    1) Agire, invece di lamentarsi
    Iniziamo a pensare a noi stessi non come vittime delle circostanze, ma come padroni della propria vita. Invece di lamentarsi dalla mattina alla sera, uno strumento utile per uscire dall’impasse è fare l'elenco degli aspetti della propria vita che non soddisfano e iniziare a pianificare dei cambiamenti, anche piccoli. Uno alla volta individuare i nostri punti di forza e, invece di concentrarsi su ciò che ci manca, focalizzare quello che abbiamo e chi siamo. Puntare sulle potenzialità, sfidare se stessi e poi buttarsi. L'immobilità è deprimente, l'azione è invece adrenalinica. In più, le novità portano con sé sempre delle energie positive.
    2) Consapevolezza e concentrazione
    Per essere in grado di guidare se stessi, è necessario avere consapevolezza della propria vita a 360°. Questo significa non focalizzare la propria attenzione esclusivamente su un singolo problema, ma guardare la propria vita nel suo insieme, ricordare, oltre alle difficoltà, le positività e i successi. Così infatti si riacquista fiducia in se stessi e, forti di ciò, è possibile attingere alla propria esperienza per far fronte a tutto. Ogni problema ha la sua soluzione.
    3) Vivere il presente
    Uno degli errori più comuni è quello di non vivere nel presente, ma farsi governare dalla paura del futuro e dal senso di colpa per non essere in grado di fare le cose e di ottenere risultati. Questo porta, spesso, a perdere di vista ciò che si desidera realmente, aspettando passivamente invece di fare ciò che sarebbe necessario. Per essere persone di successo occorre mettere a fuoco i desideri, prendere consapevolezza della propria posizione rispetto alla meta che si vuole raggiungere e saper gestire la propria motivazione nei momenti di cambiamento.

    La Rosa Tudor



    La rosa Tudor si caratterizza per un colore duplice: bianco nella parte centrale del petalo e nel bocciolo, e rosso nei bordi. Il nome le deriva dal fatto di essere stata il simbolo della dinastia reale inglese dei Tudor, che regnò dal 1485 al 1603.





    Enrico VIII Tudor scelse questo simbolo in quanto rappresentava l'unione delle due precedenti famiglie reali, e cioè i Lancaster (rosa rossa), da cui discendeva sua nonna paterna Margherita Beaufort e gli York, che erano la famiglia di sua madre Elizabeth.



    I Lancaster e gli York si sterminarono reciprocamente durante la Guerra delle Due Rose (1455-1485) che si concluse con la battaglia di Bosworth, in cui Enrico VII Tudor, erede dei Lancaster, sconfisse e uccise re Riccardo III di York, per poi sposarne la nipote, Elizabeth.
    Enrico VIII chiamò sua figlia Elisabetta in memoria della propria madre, Elisabetta di York.
    Nel quadro sottostante vediamo Elisabetta I Tudor tra i due simboli regali: a sinistra la Rosa Tudor e a destra il Giglio di Francia, dovuto al fatto che Edmondo Tudor, bisnonno della regina, era figlio di Caterina di Valois, principessa reale di Francia, che in prime nozze aveva sposato re Enrico V d'Inghilterra.