lunedì 10 marzo 2014

Residenze avveniristiche a Phuket in...



Phuket is Thailands largest island and is a little smaller than Singapore, being connected to mainland Thailand by two bridges. Situated on Thailand's west coast in the Andaman Sea, Phuket got its wealth formerly from rubber and tin, now having a colorful, rich history. There was a point where Phuket was the a major trading route in between China and India, often mentioned in foreign ship logs of Dutch, Portuguese, English ad French traders. Nowadays, the region gets most of its income from tourism. 
A gorgeous house was available on this beautiful city, with a perfect baby blue Andaman Sea view somewhere on Kamala Beach, with a beautiful private pool you can dive in to and just enjoy the surroundings. This is Villa Amanzi, nestled amidst jagged rocks in an interesting way, on a steep incline, and was designed by Original Vision. If you look at it, you will notice there were used sleek lines and there was the intent of open spaces dominating the three levels of luxury. Th villa has three bedrooms, each with a private bathroom and each having a great ocean view. The living space inside is 8,600 square feet, and the outside property has 2,644 square meters.















Deputate: outfit bianco e quote rosa


donne bianco ravetto lp 640

La scelta di un outfit bianco è stata decisa come atto di protesta per il mancato accordo sulla parità di genere nelle candidature all'interno della nuova legge elettorale, che oggi è in fase di votazione alla Camera.





Allarme adolescenza. Sesso a 14 anni e “Se vai male a letto ti rovinano subito via sms”



Riporto una testimonianza tratta dal blog di Beatrice Borromeo, per il Fatto Quotidiano, riguardante l'ossessione degli attuali teen-ager di voler avere il primo rapporto già a 14 anni, per non essere additati come "sfigati", ma nello stesso tempo terrorizzati di non essere all'altezza delle aspettative. Riferisce Mattia:

“Intanto non sappiamo bene cosa dobbiamo fare. Metti che ci andiamo a letto e va male: diventa molto imbarazzante”. Soprattutto perché, conferma Mattia, “non fai a tempo a uscire dalla stanza che lei sta già messaggiando con le sue amiche per mandare un resoconto completo di tutto quello che abbiamo appena fatto. Descrivono ogni dettaglio e poi ti danno il voto, dicono se sei stato bravo o no. È davvero una sfida avere a che fare con queste cose”. È più sicuro, spiega, sperimentare con chi conosci bene: “Se l’hai appena incontrata va a spifferare tutto, ma proprio tutto, di sicuro. Il ragazzo che non riesce, o non viene, o non è particolarmente dotato vive poi nel terrore”.

L'influenza di Shakespeare su George Martin e le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco



Chi di voi non ha visto almeno una puntata di Game of Thrones (Il Trono di Spade)? Chi non ne ha almeno sentito parlare? Prima che diventasse un clamoroso successo televisivo, l'universo creato dal genio narrativo di George Martin è stato ed è tuttora (noi fan attendiamo con ansia che "zio Martin" si decida a pubblicare i due romanzi finali della saga) una delle più grandi realizzazioni letterarie del fantasy contemporaneo.



Va subito chiarito un concetto basilare e cioè che il fatto che le Cronache del Ghiaccio e del Fuoco (A Song of Ice and Fire) sia stato un grande successo commerciale sia a livello letterario che a livello televisivo, non deve far pensare che non abbia un valore artistico intrinseco, che va al di là della cosiddetta letteratura di genere.
Così come finalmente si sta prendendo atto, da parte della critica letteraria, che i romanzi di Tolkien (o quantomeno alcuni di essi) sono alta letteratura in sé e per sé, che recupera e vivifica antiche tradizioni che vanno dal poema epico nordico a quello cortese cavalleresco, passando per la fiaba e il romanzo medievale, allo stesso modo va riconosciuto che esiste uno strettissimo legame tra i romanzi di Martin e alcuni modelli letterari che non sono solo quelli del fantasy, della fantascienza o del romanzo gotico, ma anche, e soprattutto, quei capolavori che stanno al centro del cosiddetto Canone Occidentale, secondo l'ormai classica definizione di uno dei maggiori critici letterari viventi, Harold Bloom.



Bloom poneva Shakespeare al centro del Canone Occidentale.
Ora io intendo mettere in evidenza il fatto che Shakesperare e Cervantes sono stati una diretta fonte di ispirazione per l'opera di Martin, che li ha in un certo senso riproposti nell'ottica del romanzo del XXI secolo.
Basta guardare la mappa del continente immaginario di Westeros, dove si svolge la maggior parte della trama dei romanzi di Martin, per capire che è chiaramente una mappa della Gran Bretagna ruotata di 180°.



Ma non solo. Così come la maggior parte delle tragedie di Shakespeare è ambientata durante il periodo della guerra delle due rose tra gli York (rosa bianca, signori del nord) e i Lancaster (rosa rossa, signori dell'ovest) per impadronirsi del trono di Londra (a sud est), allo stesso modo ne "Il gioco del trono" (o "Il trono di spade" a seconda delle edizioni), Martin ci racconta la guerra tra gli Stark e i Lannister per impadronirsi del trono della decaduta stirpe dei Targaryen (che sarebbero gli equivalenti dei Plantageneti, detronizzati con l'usurpazione di Enrico IV ai danni del legittimo sovrano Riccardo II).
Come nei drammi shakespeariani, il titolo con cui ci si rivolge al sovrano è "Vostra Grazia", Your Grace, che in epoca successiva venne sostituito da "Vostra Maestà" (mentre "Vostra Grazia" divenne il titolo riservato ai Duchi, cioè ai nobili di più alto grado, e "Vostra Altezza" divenne il titolo dei membri della famiglia reale).
Il mondo tardo feudale e cavalleresco di Martin è lo stesso in cui sono ambientate le opere di Shakespeare, e cioè l'Inghilterra e la Scozia così come erano socialmente e storicamente nel periodo a cavallo tra il Quattrocento e il Cinquecento.
Ma le analogie non finiscono qui.
Le caratteristiche dei personaggi di Martin, le loro vicissitudini e le tematiche a loro connesse sono fortemente ispirate a quelle dei personaggi shakespeariani.
Facciamo alcuni esempi.
Tyrion Lannister, il gaudente, irriverente e simpaticissimo nano, pecora nera della dinastia dei Lannister, ha una straordinaria somiglianza col personaggio di Falstaff.



La vena comica e realistica connessa a personaggi come Tyrion, ma anche come Magistro Illyrio, o altri gaudenti, è rintracciabile in tutta la produzione shakesperiana, sia nelle commedie che nelle tragedie o nei drammi storici.
Robert Baratheon è sia un gaudente come Falstaff, sia un Usurpatore come Riccardo III, sia un marito brutale e infedele come Enrico VIII.



Allo stesso modo è presente la crudeltà e la spietatezza, che non risparmia nessuno, tantomeno i buoni.
Anche questo è tipico di Shakesperare, che fa morire molto spesso i personaggi positivi, dopo averli privati di tutto.
Un esempio è Catelyn Stark, che ricorda sia la Duchessa di York, Cecilia Neville (madre di Edoardo IV e Riccardo III, che sopravvive ai figli e ai nipoti) ...



... sia il personaggio tragico della regina Margherita d'Angiò, a cui viene ucciso prima il marito Enrico VI di Lancaster, poi il figlio Edoardo, principe di Galles.



















La spietatezza e la sete di potere, che sono i moventi principali dei cattivi shakesperiani, si possono riscontrare al massimo grado nella perfida regina Cersei Lannister, disposta a tutto per vincere "il gioco del trono": in questo ricorda Lady Macbeth.



Altri legami si possono trovare presso questo interessante sito

http://history-behind-game-of-thrones.com/tag/clarence-2

Like Robert Baratheon, Edward IV was close to several different noble families. In Robert’s case, he was close to the Starks, the Lannisters, Jon Arryn, and others. As these families pursued their interests, hatred arose.
Similar to Robert, Edward IV’s friends and family grew to loathe each other. Mistrust blossomed as they aggressively pursued land, power, and fruitful marriage pacts.  Sadly, like Robert Baratheon, after Edward’s death, factions became entrenched and the feuding became fatal.
Edward IV had relationships with four major groups of people—some of which parallel those of Robert Baratheon:
  • His brothers, Clarence and Richard III - a tricky relationship since these two potent rivals often competed for land, power, or position. This parallels the divide between Robert Baratheon’s brothers, the opposing Stannis and Renly Baratheon.
  • His mother’s family, the Nevilles – one of the largest and most powerful families in England. This included Richard Neville, Earl of Warwick, who was twenty years older than Edward and his cousin. Richard was exceptionally rich and powerful and helped put Edward on the throne. Game of Thrones alludes to this large family with Lord Frey, which is a subject of a future post. 
  • His wife Elizabeth’s family, the Woodvilles – not unlike the Lannisters in Game of Thrones, the Woodvilles were a huge gentry family whom Warwick hated with deadly consequences. Warwick claimed the Woodvilles were upstarts, resented their monopoly of the marriage market, and probably hated Elizabeth’s father because he investigated Warwick for privateering and piracy.
  • William “Hastings” – Edward’s wingman, wenching companion, and unstintingly loyal best friend. Ten years Edward’s senior, Hastings started as a squire in the House of York as a boy. Exceptionally popular, brave, and deeply admired, Hastings controlled access to the King, which also made him extremely powerful. Edward implicitly trusted Hastings and elevated him to earldom. 

La grande bruttezza degli Hipster



Non è simpatico dire a qualcuno che è brutto, ma può diventare lecito quando uno si imbruttisce per seguire una moda. E' questo il caso dei cosiddetti hipster, delle cui caratteristiche ho già parlato, ma che stanno arrivando a livelli di ridicolo mai visti prima.
Per gli hipster la barba è talmente importante che chi ha il viso tendenzialmente glabro arriva a farsi fare il trapianto della barba: non sto scherzando, ho letto la notizia recentemente e non è una bufala, è piuttosto una patetica americanata.

Chi sono i "fattoni"? Che rapporto hanno con le droghe leggere?



I "fattoni" sono coloro che fanno uso frequente di droghe, cioè, in gergo "si fanno", "sono fatti" di droghe, cioè sostanze stupefacenti, che alterano in maniera notevole le facoltà del sistema nervoso centrale e periferico.
Il termine viene usato spesso, più specificamente, per chi fa uso di droghe cosiddette "leggere", ossia i derivati della "cannabis sativa" (o canapa indiana) e cioè la marijuana e l'hashish.
CANNABIS METALLO TERAPIE DOLORE

Quindi il "fattone" è principalmente colui che "si fa le canne", cioè fuma spinelli ossia sigarette contenenti marijuana o hashish. La differenza tra marijuana e hashish è che la prima è un derivato della cannabis messicana, mentre il secondo è un derivato della cannabis asiatica.
Gli effetti indotti dall'uso di marijuana sono svariati, hanno differente intensità a seconda del soggetto, dalle circostanze psico-fisiche in cui la si assume, dalla contemporanea assunzione di alcool o altre sostanze psicoattive, dall'assuefazione del consumatore e dalla quantità di principio attivo (THC) assunta e della composizione chimica della specie presa in esame, ad esempio le specie con alti valori di CBD e moderati o bassi livelli di THC hanno effetti localizzati principalmente sul fisico, apportando analgesia e rilassamento, caratteristiche che la rendono preferibile rispetto ad altre per uso terapeutico; i principali effetti possibili sono:
  • analgesia
  • sonnolenza
  • euforia
  • rilassamento muscolare
  • diminuzione della pressione intraoculare ed endooculare
  • attenuazione della reattività fisica e mentale
  • temporaneo abbassamento o innalzamento della pressione del sangue
  • amplificazione dei sensi
  • aumento del battito cardiaco
  • aumento dell'appetito, soppressione della sensazione di sazietà (comunemente detta "fame chimica")
  • se assunta in ingenti quantità, nei soggetti predisposti, può provocare stati d'ansia
  • nei soggetti predisposti, possibile sviluppo di patologie mentali

Nei giorni scorsi è stato di fatto legalizzato l'uso terapeutico della cannabis, sia come analgesico che come rilassante muscolare nella terapia di alcune patologie quali la sclerosi multipla. Il farmaco in questione sarebbe il Sativex, che però, stando alla denuncia delle associazioni dei malati, costa 750 euro a confezione.