giovedì 24 aprile 2014

La Duchessa di Cambridge si ispira a Wallis Simpson (e non lo sa)

E Kate Middleton incanta l'Australia

Sapete una cosa? All'inizio Kate Middleton non mi convinceva. Poi è successo qualcosa. Questo lungo viaggio in Australia, in cui i Duchi di Cambridge hanno potuto godere di un'ampia libertà di espressione, lontano dalla rigidità dei suoceri, gli attempati Principi di Galles, per non parlare della decrepita nonna Elisabetta, ha mostrato un lato nuovo di Kate. Forse dirò un'eresia, ma guardano la sua ultima foto pubblica mi è venuta in mente la Duchessa di Windsor, Wallis Simpson. Guardate le foto.

Kate Middleton - Prince William and Kate Middleton in Canberra — Part 5

Kate Middleton - Prince William and Kate Middleton in Canberra — Part 5Kate Middleton - Prince William and Kate Middleton in Canberra — Part 5

Kate Middleton - Prince William and Kate Middleton in Canberra — Part 6

Kate Middleton - Prince William and Kate Middleton in Canberra — Part 6

Ditemi un po' se i Duchi di Cambridge non ricordano un po' i Duchi di Windsor? Edoardo VIII e Wallis Simpson... a me pare che ci sia qualcosa...

Kate Middleton - Prince William and Kate Middleton in Canberra — Part 7

Kate Middleton - Prince William and Kate Middleton in Canberra — Part 7

Kate porta al dito l'anello della principessa Diana Spencer, la suocera che non ha mai conosciuto, ma non è a Diana che Kate si ispira. Diana era dolce e fragile. Kate è decisa e forte, come Wallis.


Il sistema solare secondo Tolkien e il Silmarillion.

Astronomer recreates the solar system from Lord of the Rings lore

L'universo fantasy creato da Tolkien come ambientazione dei suoi tre romanzi ("LoHobbit", "Il signore degli anelli" e "Il Silmarillion") presenta delle similitudini col nostro universo, tanto da potersi ritenere ad esso sovrapponibile. Lo stesso Tolkien, nella corrispondenza con i figli ed i lettori, spiegava che il mondo in cui erano ambientate le sue storie era in realtà da intendersi come il nostro mondo in un'epoca precedente a quella in cui l'umanità ha imposto il suo primato.
Ecco quindi che la mitologia tolkieniana assume lo scopo che gli antropologi funzionalisti assegnano ad ogni mito, e cioè la "fondazione" della reltà: si parla infatti di "mito fondante".
Prendiamo per esempio il mito di Earendil, che nel Silmarillion è un mezzelfo, padre di Elrond, che scelse la natura elfica e di Elros, che scelse la natura umana e divenne il primo Re di Numenor.
Earendil, dopo avere invocato la potenza dei Valar per salvare Arda da Morgoth, subisce una sorta di apoteosi, poiché la sua nave, che aveva osato raggiungere i lidi proibiti di Valinor, non poteva più fare ritorno tra gli uomini, e dunque venne assunta in cielo e grazie alla luce del Silmaril donatogli da sua moglie Elwing, erede di Beren e Luthien, divenne una stella, la Stella del Vespro e del Mattino, quella che Galadriel chiamerà: "La nostra stella più amata".





In questo modo Tolkien rifonda il mito di Venere, la stella del vespro e del mattino, "lo bel pianeto che d'amar conforta" (Dante).
Altro esempio riguarda Anar, il sole, che nel mito era l'ultimo frutto dell'alberto della luce di Valinor, nell'ultima Era degli Alberi.
Sulla base di questo criterio interpretativo, si è giunti alla ricostruzione che vediamo nella prima immagine, ad opera dell'astrofisica Krisine Larsen.


Several years ago, Central Connecticut astrophysics professor Kristine Larsen figured out the structure of the solar system from J.R.R. Tolkien's work, using hints scattered throughout the books as well as her own knowledge of Tolkien's source material (which is, not surprisingly, our own solar system).
This map shows some of Larsen's findings, though the artist has incorrectly suggested that Luinil and Nénar correspond to Neptune and Uranus.
In a recent paper about Tolkein's astronomical accuracy, Larson explains Tolkein's dedication to astronomical accuracy:
One gets an immediate appreciation of just how deeply astronomical ideas are ingrained in the texture and fabric of Middle-earth from a study of the chronology of events in "The Lord of the Rings." Christopher Tolkien’s edited volumes of the "first drafts" of this classic tale (published as volumes in The History of Middle-earth) are bursting with references to the moon and its phases. It appears that much, if not all, of the internal chronology of Frodo’s journey across Middle-earth was timed by and to the phases of the moon. For example, consider the following section from Tolkien’s own notes from the first draft of the Lothlórien section of FOTR:
Nov. 24 Leave Rivendell
Dec. 6 Hollin (Full Moon)
9 Snows on Caradras
11 reach Moria
13 Escape to Lothlórien (Moon’s last quarter)
14 Go to Caras Galadon
15 Night at Caras Galadon
16 Mirror of Galadrien
17-21 Stay at Caras Galadon (Dec. 21 New Moon)
Dec. 22-31 Remain at Caras Galadon, leave with the New Year (Dec. 28 Moon’s first quarter).
These chronologies were changed many times, eventually settling on the lunar phases of 1941-2 (although unfortunately many references to the phases of the moon were edited out of the final published version).
Tolkien was so "wedded" to his lunar chronology that he sometimes reached impasses in his work. In an April 26, 1944 letter to his son, Tolkien said he had "struggled with a recalcitrant passage in ‘The Ring’," and then went on to say that "at this point I require to know how much later the moon gets up each night when nearing full, and how to stew a rabbit." (TTT). A letter to his son six months later spoke of a "most awkward error in the synchronization… of the movement of Frodo and the others" which temporarily halted progress on LOTR. According to Chris Tolkien’s research, it appears to be a problem with Pippin and Frodo both seeing the same full moon from different locations in Middle-earth, and on what date this occurred. Tolkien’s own notes say "Whole of Frodo’s and Sam’s adventures must be set back one day, so that Frodo sees moon-set on morning (early hours) of Feb. 6, and Faramir reaches Minas Tirith on the night of the 7th…. (This can be done by making Frodo and Sam only wander four days in Emyn Muil). The next night Frodo would see from far away the full moon set beyond Gondor and wonder where he was in the mists of the west…."

Francesco, il Papa di sinistra



Jorge Mario Bergoglio (Buenos Aires 1936), 266° pontefice della Chiesa Cattolica, col significativo nome di Francesco, sta operando una vera e propria rivoluzione sia all'interno del cattolicesimo, sia al di fuori dell'ambito religioso, in tutti i settori dove i temi etici hanno una rilevanza politica ed economica.
Non si tratta soltanto di una, seppur importantissima, rivoluzione d'immagine, che rinnova l'approccio del Papa con i fedeli e con l'umanità intera.
E' cambiato anche il modo di vivere i contenuti stessi del catechismo cattolico.
Alcuni giorni fa, papa Francesco, ha scherzosamente ricordato che il fatto di mettere al centro i poveri non è un comportamento "comunista", bensì un dettato evangelico e su questo non ci piove.
Quello che però tutti pensano, ma nessuno osa dire, è che le tematiche su cui si è focalizzato il pontificato di Francesco hanno spostato a sinistra il baricentro etico della Chiesa Cattolica.
Francesco ha infatti non solo intensificato l'attenzione del Vaticano sulle tematiche dove già la Chiesa trovava una convergenza con la sinistra, e cioè l'accoglienza agli immigrati e il pacifismo, ma ha anche aperto una finestra di dialogo con categorie che erano precedentemente tenute ad una certa distanza, in particolare i divorziati e gli omosessuali dichiarati e, per così dire, "praticanti".
Io non sono cattolico. Tecnicamente sarei un "apostata", nel senso che pur essendo battezzato e cresimato, mi sono allontanato dai sacramenti, non per negligenza, ma perché non ho trovato una sufficiente risposta al paradosso di un Dio onnipotente e buono che tollera l'esistenza del male nelle sue forme più inaccettabili, come per esempio il dolore dei malati o la violenza subita dai bambini. 
Tutto l'universo nella sua gloria non può giustificare il dolore di un innocente.
Aggiungo che io sono un "apostata" anche per quel che riguarda la sinistra politica: ci ho creduto in passato, poi mi sono reso conto che l'utopia buonista nasconde dietro di sé metodi che sono ancora stalinisti o maoisti, seppure si ammantano di immagini giovanilistiche.
Dunque da persona non più cattolica e non più di sinistra, dico, in tutta convinzione, che papa Francesco è "di sinistra" nel senso che ha focalizzato l'attenzione, all'interno del sistema valoriale cattolico, verso tematiche e battaglie care alla sinistra. 

Virginia D. Capitolo 37. Come tu mi vuoi.



Quando tornai a casa il mio umore era depresso, amareggiato, avvilito.
Trovai Virginia seduta ad aspettarmi, vestita come il primo giorno che l'avevo vista, nell'ottobre dell'anno precedente.
<<Com'è andata col prof. Ferrante?>>
<<Non lo so... mi ha confuso le idee... non so più cosa pensare>> poi la osservai meglio <<Ma tu stai uscendo?>>
Virginia scosse il capo:
<<No, ti stavo solo aspettando>>
Io la guardai meglio:
<<Perché allora sei così "tirata"?>>
Lei sorrise, ma era un sorriso triste:
<<Sono come tu mi vuoi>>



Era vero. Lo ricordo ancora come se fosse successo un'ora fa. Ricordo tutti i dettagli del suo aspetto e dell'espressione del suo viso.
Era bellissima... e disperata.
Disperata perché sapeva esattamente che io ero l'unica persona che poteva aiutarla, ma se l'avessi fatto, avrei messo a rischio la mia stessa vita.
<<Io non ti abbandonerò mai. Se per salvarti c'è bisogno del mio sacrificio, io sono pronto a morire per te>>
Lei era sinceramente commossa e turbata:
<<Non sarà necessario. Ho riflettuto, mentre tu eri via. Sono certa che solo uno di noi due potrà sopravvivere e ho deciso che sarai tu, Luca>>
Il solo pensiero di dover vivere senza di lei mi pareva ben peggiore della morte:
<<Perché io? La mia vita non era niente prima di conoscerti e tornerà ad essere niente se tu non ci sarai più. Perché mi condanni a sopravviverti?>>
I suoi occhi brillavano come la stella del vespro:
<<Perché uno di noi due era destinato a dover affrontare il dolore di una lunga vita. E tu sei sempre stato il più forte>>



Era pallida, e questo metteva ancor più in risalto il nero dei capelli e il rosso delle sue labbra piene.
Sì, era proprio come io la volevo.
<<Non capisco. Come puoi sapere chi di noi due sia il più forte?>>
Lei sorrise:
<<Esiste una regola nella mia famiglia. Al compimento della maggiore età, veniamo tutti sottoposti ad un esperimento, senza saperlo. L'esito ci diventa chiaro alla fine, quando ci rendiamo conto che niente è accaduto per caso. Dobbiamo superare una prova di iniziazione. Io non sapevo che era proprio questa la prova per accedere alla Fonte Sacra. Sedurre la persona che più ci piaceva, tra i discendenti della dinastia del Serpente Rosso, e poi assorbirne le energie fisiche e mentali, fino alla sua morte. Chi ci riesce, è ammesso alla Fonte Sacra, avendo superato la prova del vampirismo psicologico. Chi non ci riesce, viene deprivato di ogni sua energia dalla stessa confraternita, in quanto considerato indegno>>
Io sentivo che era vero. Una parte di me l'aveva sempre saputo:
<<Ma tu avevi rifiutato di sottoporti all'iniziazione!>>
Virginia annuì:
<<Sì, ne ero sinceramente convinta. Ma ora ricordo tutto. Prima dell'iniziazione, sono stata sottoposta ad un procedimento di amnesia. Non so come ci riescano, ma possono indurre una dimenticanza selettiva. Solo oggi la mia memoria si è risvegliata completamente. Ora so cosa è giusto fare. Vedi, il senso di questa prova è quello di verificare se il novizio è pronto a pagare il prezzo per diventare un immortale. Questo prezzo è la rinuncia all'amore. Se il novizio assorbe le energie della persona che ama, fino a provocarne la morte, allora saprà sempre anteporre gli interessi della Fonte Sacra ai suoi sentimenti personali. Se invece l'amore prevale, allora vuol dire che non si desidera abbastanza l'immortalità. Ed io ho capito una cosa: l'immortalità senza di te sarebbe un inferno senza fine>>

La torre più alta del mondo



Il 27 aprile 2014 inizierà a Jeddah,  in Arabia Saudita la costruzione della Kingdom Tower, destinata a superare il Burj Khalifa di Dubai e a diventare il grattacielo più alto del mondo, con un'altezza di 1000 metri, una vera e propria montagna.






Costerà 1,23 miliardi di dollari, con 200 piani, dei quali 160 abitabili, 59 ascensori, 80mila tonnellate di acciaio e ben 63 mesi di lavori.
Sicuro? Non del tutto. Altezza, infatti, significa essere soggetto al rischio di intemperie climatiche, come terremoti. Per evitare danni dovuti, ad esempio, al vento, la torre, con vista sul Mar Rosso, cambierà forma.
“Il vento non potrà creare i danni che farebbe se fosse un unico blocco rigido” spiega Gordon Gili del sito Construction Weekly.
Le fondamenta, inoltre, profonde 60 metri, dovrebbero resistere alla corrosione del sale marino e la società Advances Construction Technology Service, starebbe ancora testando diversi tipi di materiale per scegliere i migliori.
Presentato per la prima volta nel 2011 finalmente ora il progetto ha ottenuto tutti i permessi per trasformare il sogno in realtà.



Il gatto quotidiano.





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