giovedì 29 gennaio 2015

Estgot. Capitolo 15. Detronizzare i Windsor



<<Ti farò diventare un uomo potente>> disse Jessica, quando il mattino dopo raggiunsero il grande studio gotico di Sleepy Providence.
<<Ti ho già detto che non mi interessa il potere. Lo considero il premio di consolazione per i frustrati che non sanno godersi la vita>>
Jessica non colse la provocazione:
<<Non temere, sarò io a comandare, attraverso di te. Hai presente Hillary Clinton? E' sempre stata lei a decidere, mentre lui se la spassava con le stagiste>>
Waldemar si accigliò:
<<Io non sono come Clinton! Io amo solo te, e desidero solo te, e non so nemmeno io perché ti amo così tanto e ti desidero così tanto>>
Lei sbatté le ciglia con aria seducente:
<<Io sono nata per sedurti. I miei nemici hanno fatto di tutto per impedirmelo.
 La regina d'Inghilterra, due presidenti degli USA, tre Papi, otto capi di stato dell'Unione Occidentale mi volevano morta, ma io sono ancora qua! 
E lo sono grazie all'appoggio degli Iniziati agli Arcani Supremi!
E mi vendicherò su tutti coloro che volevano togliermi di mezzo>>
Lui sospirò:
<<Insomma, vuoi dirmi a che gioco stai giocando?>>
Jessica sorrise, ed i suoi occhi avevano una luce strana:
<<All'unico gioco che conta: il Gioco del Trono!>>
Waldemar si allarmò:
<<Quale trono?>>
Lei sorrise:
<<Il trono del Regno Unito, naturalmente! 
Wallis Simpson non riuscì a cingere la corona, ma io riuscirò dove lei ha fallito. 
Tu ed io ci prenderemo il trono, rivendicandolo in nome dei nostri antenati, poiché io discendo dalla stirpe di Avalon e Camelot, e tu discendi dagli Stuart, dai Tudor e dai Plantageneti. 
La corona ci spetta di diritto. Il nostro obiettivo, con l'aiuto degli Iniziati, è di detronizzare i Windsor e spedire quella vecchia babbiona di Elisabetta II a passare i suoi ultimi giorni a spazzolare il pelo dei suoi odiosi corgi nell'Isola di Wight!>>



<<E i Principi di Galles? Dove li spedirai? E i Duchi di Cambridge?>>
Jessica rise:
<<Carlo e Camilla potranno tranquillamente dedicarsi a tempo pieno a zappare la terra nei loro possedimenti in Cornovaglia. Sono due vecchietti innocui. Quanto ai Duchi di Cambridge, be', temo che William e Kate, e i loro figli, dovranno passare il resto dei loro giorni a Sant'Elena, come Napoleone. Harry invece sarà spedito in prima linea in Afghanistan dove, se Dio sarà vigile, una provvidenziale pallottola centrerà il suo cranio coperto di pelo color carota!>>

Mappa geografica e politica delle guerre ai confini dell'Europa



L'Italia è nell'occhio del ciclone di una crisi geopolitica, economica, bellica e terroristica senza precedenti.

La Grande Germania: mappa delle zone dove si parla tedesco nel mondo

Map German World.png

Fairytales. Magicland

















Rainbow fluorite


























Estgot. Capitolo 14. Plaisir d'amour, chagrin d'amour



Il piacere dell'amore dura solo un momento. La sofferenza dell'amore dura tutta la vita. 
Waldemar lo sapeva bene, come sapeva altrettanto bene, a livello razionale, che Jessica era una persona mentalmente disturbata in cerca di un burattino da manovrare a suo piacimento.
Ma forse fu la solitudine di quel luogo, il freddo di quel tetro maniero, o semplicemente fu il desiderio di avere accanto a sé almeno un'anima da abbracciare e da stringere, e forse fu per gioco, o forse per amore, ma alla fine cedette.
Si lasciò prendere per mano e condurre in camera.
Illudermi che lei mi ami è una follia, anzi, peggio, è una stupidaggine. Ma non me ne importa niente. Ho perso tutto, sono un esule in terra straniera, ho solo lei e, che Dio mi perdoni, lei mi piace... mi piace tutto di lei, anche i suoi difetti mi piacciono... anche ciò che mi fa arrabbiare... tutto... è come in "Cime tempestose", ma con i ruoli invertirti: lei è Heathcliff ed io sono Catherine... è vero perché è assurdo, è reale perché è incredibile, sta accadendo, perché è impossibile...
Non aveva mai provato niente di simile in tutta la sua vita.
Era sempre stato cauto, nelle questioni di cuore e nella sicurezza dei rapporti fisici.
Ma quella notte non ci fu cautela, non ci furono precauzioni di alcun tipo. Non gliene importava niente.
In men che non si dica, lui e Jessica si ritrovarono a fare l'amore con una passione sfrenata, nel grande letto matrimoniale a baldacchino che era stato il talamo nuziale della famiglia di lei da generazioni.



La prima volta fu quasi una collisione di due comete impazzite. 
Poi subentrò la tenerezza e Waldemar si mise a baciare le cicatrici delle ustioni che avevano segnato il corpo di Jessica.
<<Nessuno ha mai baciato le mie ferite, Roman>>
<<Sono la prova della tua forza, Jessica. Sei sopravvissuta al dolore, e solo chi ha conosciuto il dolore può aspirare alla grandezza. Chi è sempre stato felice, chi non è mai stato messo al prova, non sa ancora nulla di se stesso e del mondo. Credo che sia per questo che Dio ha permesso l'esistenza del dolore>>
Lei parve commossa, ma la sua voce fu solenne:
<<Così sia. Ti offro la mia carne corrotta. Con la mano sinistra te la porgo>>
Sul momento lui non capì, poi realizzò:
Sono parole rituali. La Via della Mano Sinistra è l'insieme delle dottrine che uniscono le sette segrete in contrapposizione alle religioni ufficiali.
Si stavano avvicinando agli Arcani Supremi, ma questo a lui non importava.
Riprese a baciarla, con infinita dolcezza, fino a che in lei non si riaccese la passione.
La seconda volta fu lei a condurre le danze.
Si mise sopra di lui e mentre i movimenti delle anche preparavano i loro corpi al nuovo amplesso, lui la vedeva incombere sopra di sé, come un'aquila che ghermisce la sua preda.
Le pupille di lei erano così dilatate che i suoi occhi parevano due nere voragini.
Nel momento dell'estasi, che fu reciproca, e contemporanea, come mai era successo prima a nessuno dei due, Waldemar ebbe come un'intuizione e fu certo che quella notte era stato concepito un uomo.
In fondo era fin troppo chiaro: la Dinastia del Serpente Rosso voleva un figlio da un rampollo dell'Aristocrazia Nera.
Le nozze sacre come rito iniziatico. Artù e Morgana ad Avalon. La stirpe del Lago. 
Jessica non stava scherzando. Non sono leggende. In lei scorre il sangue dei Pendragon.
Era il primo passo verso l'Iniziazione vera e propria.
Ma a lui non importava: voleva stare con lei, e basta, perché lei lo aveva domato, lo aveva cavalcato.
Anche dopo, lei gli rimase avvinghiata addosso, come a voler ribadire che lui le apparteneva, anima e corpo.
Era come se lei avesse impresso il suo marchio su di lui, come se avesse fatto di lui un'appendice di se stessa.
E lui lo sapeva.
E, pur vergognandosene, tutto questo gli piaceva.
Le dita di lei sembravano disegnare qualcosa sul suo corpo.
Jessica gli sussurrò all'orecchio parole che non avrebbe dimenticato mai:
<<Tu mi appartieni, Roman. 
Sul tuo viso da bravo ragazzo, sulle tue mani da pianista, sulla tua pelle chiara e morbida, io scrivo il mio nome. 
Sulle tue labbra generose, sulle tue spalle da atleta, sul tuo petto palpitante, io scrivo il mio nome. 
Sulla tua schiena glabra, su ogni parte consentita, sulle tue ginocchia salde, io scrivo il mio nome. 
Sui tuoi sogni infranti, su tutto il tempo perso, su tutto quello che verrà, io scrivo il mio nome:
Jessica>>