martedì 24 marzo 2015

Estgot. Capitolo 53. I Dominatori dell'Universo



Belenos, Eclion ed Atar, maestosi, imponenti e solenni nella loro bellezza quasi divina, emanavano un carisma indiscutibile.
Quest'aura di grandiosità rendeva perfettamente l'idea della loro supremazia tra i Signori degli Elementi, tanto da essere chiamati "i Dominatori dell'Universo".
Avevano assunto forma umana, come era nelle loro facoltà, ma all'occorrenza potevano trasformarsi in qualsiasi cosa.
Belenos era biondo e con gli occhi azzurri.
Eclion aveva i capelli corvini e gli occhi neri.
Atar, quello coi capelli rossi come il fuoco e gli occhi verdi, era l'unico che pareva essersi accorto della presenza di Waldemar , il quale, di fronte a tanta maestosità, provava una sorta di timore reverenziale.
Severo e distaccato era il volto di Eclion l'Oscuro. Distrattamente benevolo quello di Belenos il Luminoso.



La loro supremazia era un privilegio concesso dal fatto che controllavano i due fenomeni più importante dell'universo: la luce e il calore.
Eclion si opponeva alla luce, ne stabiliva i confini, e per questo era chiamato il Signore delle Tenebre.
Nienna commentò a bassa voce:
<<Contraria sunt complementa. I contrari sono complementari>>
Evidentemente Eclion e Belenos, per quanto nemici, non potevano esistere l'uno senza l'altro ed erano legati da un vincolo che li obbligava a raggiungere continui compromessi.
Lady Margaret ha detto che avrei dovuto scegliere, ma forse non sarà necessario. Ci sarà un patto da siglare, alla fine. Un compromesso, come sempre.
Avanzò insieme alle Matres Honorate fino al punto in cui esse si fermarono e si inginocchiarono davanti ai troni dei Dominatori dell'Universo.
Waldemar si inginocchio a sua volta.
Quando fu invitato a rialzarsi, vide che Eclion e Belenos avevano una forma umana, ma notevolmente ingigantita e di assoluta perfezione nelle sue forme..
Eclion aveva capelli neri come i propri abiti e un mantello verde.
Belenos aveva i capelli biondi, un abito color granata e un mantello rosso.
La cosa che più colpì Waldemar era l'espressione vagamente blasé del loro viso e del loro atteggiamento.
Da quanti miliardi di anni erano vivi?
Per loro noi umani siamo come formiche in un angolo remoto dell'immensità. 
Come ci vedono piccoli, dall'alto dei mondi sereni e immortali in cui vivono.
Li fissò con curiosità, cosa che parve risvegliarli dal torpore.
A quel punto, finalmente, Eclion parlò con voce distante, come se si trattasse di una questione secondaria:
<<Quindi questo è il Terrestre. Ed è sotto la protezione di Atar>>
Belenos mostrò un sorriso arcaico vagamente compiaciuto:
<<E' giusto che sia così. Percepisco la sua ambivalenza. I chiaroscuri>>
Fu a quel punto che Atar si fece avanti, con decisione:
<<Se la sua mente è arrivata fin qui, allora è pronto per ricevere il Dono>>
Eclion era perplesso:
<<Le probabilità che sopravviva sono poche. Comunque, io non mi opporrò. Il suo Lato Oscuro mi affascina>>
Belenos era preoccupato:
<<Il suo Lato Oscuro va tenuto sotto controllo, Atar. Se non lo farai tu, dovrò pensarci io. Si potrebbero aprire scenari più complessi di quelli che abbiamo previsto. 
Ma in ogni caso, bisogna procedere. Dov'è Gothar?>>
Atar scosse il capo:
<<Gothar non parteciperà. E' contrario a tutto questo e la sua opposizione avrà conseguenze molto serie. Tuttavia, se noi qui presenti stringeremo un Patto, potremo tenerlo a bada almeno fintanto che la missione del Terrestre non sarà compiuta>>
Eclion e Belenos si scambiarono un rapido sguardo, seguito da un quasi impercettibile segno di assenso.
Atar allora si voltò verso Waldemar:
<<Ora ci vedi in forma umana, ma possiamo assumerne molte altre.
 Lo abbiamo fatto per metterti a tuo agio, perché adesso viene il momento più delicato della tua Iniziazione. Riceverai da me il Dono della Premonizione. E vedrai in cosa consisterà, concretamente, la Via Aurea che dovrai mostrare ai tuoi simili, per riuscire a sopravvivere al Grande Cataclisma>>
Waldemar annuì.
Fu allora che Atar gli si avvicinò, gli impose le mani sulla testa e diede inizio alla Visione del Futuro.




Fairytales. Magicland