giovedì 2 luglio 2015

Estgot. Capitolo 97. I Quattro Immortali si incontrano presso il Castello di Gothian



<<Io vengo da Nord e porto il Ghiaccio>> disse Gothar.

<<Io vengo da Ovest e porto la Tenebra>> disse Eclion.

<<Io vengo da Est e porto la Luce>> disse Belenos.

<<Io vengo da Sud e porto il Fuoco>> disse Atar.

I quattro Dominatori dell'Universo assunto tutti forma vagamente umana, per meglio adeguarsi al contesto.
Gothar aveva lunghi capelli bianchi, occhi chiarissimi e la sua pelle era di un pallore spettrale.



I capelli di Eclion invece erano neri com'ebano e la pelle olivastra. I suoi occhi avevano un colore cangiante, che variava a seconda del suo umore.



Belenos era biondo, e bello, e di gentile aspetto. I suoi occhi erano celesti e luminosi, come era giusto che fosse, per il Signore della Luce.



I capelli di Atar erano rossi, come i suoi occhi e le sue vesti. Persino la pelle era rossastra.
Si trattava di un rosso vivo, a metà strada tra quello del fuoco e quello del sangue.



Fu così che i Quattro Immortali, ossia i più potenti tra i Signori degli Elementi, si salutarono in prossimità del Castello di Gothian, che i Goblin e gli Ogres avevano costruito all'estremo nord della Nuova Terra.








A dare loro il benvenuto fu lady Herbertha Dracu von Steinberg, Contessa di Gothian, sposa di Gothar, che aveva attraversato il Varco di Estgot durante gli anni della guerra civile, quando era incustodito, e vi aveva condotto con sé anche il figlio Fenrik e la figlia Christabel.



All'epoca del loro passaggio il Varco era ancora una torbiera abbandonata. 



Poi, dopo che l'Ucraina era stata riconquistata dall'Unione Occidentale e che Roman Waldemar era stato nominato Governatore di Estgot, il Varco era stato sigillato e ricoperto d'acqua.
Questo aveva impedito agli altri membri della famiglia Dracu di trasferirsi.

Non si poteva dire comunque che Herbertha Dracu Von Steinberg, Contessa di Gothian, fosse stata la prima umana a mettere piede sulla Nuova Terra, in quanto la sua trasformazione in Vampira era già avvenuta sulla Vecchia Terra, con l'approvazione della Fonte Sacra, la setta che costituiva l'opposizione interna all'Ordine degli Iniziati.

<<Illustri Signori degli Elementi: io e i miei figli siamo onorati di avervi ospiti qui, nel Castello di Gothian, che è stato definito, non a torto, "un luogo dove persino gli Dei temono di mettere piede">>

Gli Immortali sorrisero, riconoscendo l'allusione ad un antico motto.
Where angels fear to tread.
Percorsero poi le scalinate e le i ponti che li condussero all'interno di quella tetra fortezza.



Esordì Belenos:

<<I Goblin e gli Ogres hanno lavorato bene. Questo luogo ti somiglia, Gothar. E potrebbe essere ancora più imponente, se tu accettassi di venire a patti con noi>>

Gothar
rimase impassibile:
<<Con voi potrei venire a patti, ma mai con gli umani!>>

Atar colse la palla al balzo:

<<E' appunto per questo che siamo qui. Un accordo tra noi. Siamo disposti a venirti incontro, purché tu ci prometta che tu e i tuoi parenti e alleati non torcerete un solo capello agli umani.
Abbiamo scelto per loro un pianeta così bello, uno dei migliori, un vero test per le loro capacità: non ti permetteremo di rovinare tutto!>>

Il Signore del Ghiaccio fissò gli altri tre Immortali:
<<Potrei anche dimenticarmi della loro esistenza, ma in cambio voi cosa mi offrite, cari fratelli Immortali?>>

Fu Eclion a rispondere:

<<Tutti i territori al di sopra del 60° Parallelo saranno tuoi, della tua famiglia e dei popoli a te alleati: Goblin e Ogres. Costituiranno la Contea di Gothian e lì la famiglia Dracu Von Steinberg avrà potere assoluto. Ma al di sotto del 60° Parallelo, il potere apparterrà agli umani, e nessuno di voi potrà sconfinare. Ogni tuo tentativo di ingerenza sarà bloccato sul nascere!>>

Camminavano lungo le meravigliose architetture gotiche del Castello in mezzo ai ghiacci.




Gothar parve stranamente docile:
<<Molto bene! Accetto queste condizioni e giuro di rispettarle! 
Come vedete, ho avuto la mia parte senza bisogno di stringere patti con esseri inferiori.
Per me questo è già un successo>>

Belenos replicò con voce atona:
<<Sappiamo fin troppo bene che non è nella tua natura accontentarti. E conosciamo i tuoi metodi: seminare zizzania, mettere i nemici l'uno contro l'altro, dividerli per poi comandarli.
Per questo ti mettiamo in guardia: se ci accorgeremo che stai adottando questa strategia, ti fermeremo e ti puniremo!

Ricorda: ti teniamo d'occhio! Terremo d'occhio questo luogo. E in modo particolare terremo d'occhio tuo figlio, il nobile lord Fenrik, affinché non gli venga in mente di saziare la sua sete di sangue su vittime umane>>



<<E lo stesso discorso vale per la glaciale Christabel. Così bella e così pericolosa. A lei ricordo, come a tutta la stirpe di Gothar, che soltanto una linea molto sottile separa il rigore più ortodosso dall'eresia. Pregate di non attraversare mai quella linea, altrimenti dovrete vedervela con me>> dichiarò Eclion.



Atar approvò:
<<Se oserete disobbedire ai nostri ordini, dovrete affrontare la furia dei miei sacerdoti, con la spada di fuoco, pronta a incenerirvi>>



Belenos aggiunse:
<<Persino il Supremo Ahura Mazda ha accordato la sua protezione alla specie umana. Tienilo bene a mente>>



Gothar non si lasciò impressionare da quelle minacce e chiese in tono sarcastico:
<<E che mi dite del vostro Prescelto? E' ancora così smarrito e ramingo, come un'anima del Purgatorio?>>

Atar
aveva già la risposta da molto tempo:
<<Non tutti coloro che vagano si sono persi>>

Gothar inarcò le sopracciglia:
<<Ma si perderà, se metterà piede su questo pianeta. O forse tua figlia Edwina gli farà da guida?>>

Atar
scosse il capo:
<<Mia figlia ha altre ambizioni, così come i figli tuoi. Prega affinché le loro strade non si debbano mai incontrare, perché Fuoco e Ghiaccio non possono andare d'accordo>>

Gothar
accennò, per la prima volta, un vaghissimo sorriso:
<<Ti lascio tutte le tue certezze, Atar, e mi tengo tutti i miei dubbi. 

L'evoluzione premia chi è versatile. 
La vittoria arride a chi comprende i paradossi, gli ossimori come il ghiaccio bollente.

Gli umani non hanno mai capito del tutto questa lezione. Scelgono sempre la via più breve. 
E' per questo che la loro Terra sta morendo. Ed è per questo che rovineranno anche la Nuova Terra.

Il Male non viene da me o dalle lande di Gothian. Il Male è inscindibilmente connesso alla condizione umana.
Avete scommesso ancora una volta sul cavallo sbagliato, e il tempo mi darà ragione.

Che inizi dunque questa partita e vinca, nel rispetto delle regole, chi sarà più abile!>>

Eclion, punto sul vivo nel suo orgoglio di malvagio, seppure amante dell'umanità, annuì:
<<Così sia! L'accordo è sottoscritto!>>

Belenos allora concluse esprimendo il suo punto di vista:
<<O fratelli Immortali, un dì sapremo se, su questo remoto angolo dell'universo, a vincere sarà la Vita o sarà il Nulla!>>

Giardini e fiori