venerdì 26 maggio 2017

Il pensiero di Zecharia Sitchin e gli Annunaki di Nibiru

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Zecharia Sitchin (Baku11 luglio 1920 – New York9 ottobre 2010) è stato uno scrittore azero naturalizzato statunitense. È stato autore di molti libri sulla cosiddetta archeologia misteriosa o pseudoarcheologia, e sostenitore della "teoria degli antichi astronauti" come spiegazione dell'origine dell'uomo. Le speculazioni di Sitchin, basate sulla sua personale interpretazione dei testi sumeri, vengono considerate pseudoscienza e pseudostoria dalla comunità scientifica, rifiutate da scienziatistorici e accademici.
Inoltre le teorie e i libri di Sitchin sono stati fortemente criticati per ragioni quali la mancanza di conoscenze o studi specifici sull'archeologia mesopotamica e sulla storia del Vicino Oriente antico, congiunta ad una metodologia difettosa nello studio dei testi antichi sumerici, traduzioni errate di tali testi e affermazioni astronomiche e scientifiche che non corrispondono alla realtà.
Egli attribuisce la creazione dell'antica cultura dei Sumeri ad una presunta razza aliena, detta Elohim (in ebraico) o Anunnaki (in sumero), proveniente dal pianeta Nibiru, un ipotetico pianeta del sistema solare dal periodo di rivoluzione di circa 3600 anni presente nella mitologia babilonese. L'esistenza di corpi celesti oltre Nettuno, di grandi dimensioni è comunque tuttora oggetto di dibattito, specialmente dopo la scoperta di Sedna.
Sitchin afferma anche che in corrispondenza della fascia principale degli asteroidi del sistema solare si sarebbe trovato anticamente un pianeta che i Sumeri chiamavano Tiamat e i Babilonesi Marduk, che sarebbe previsto dalla Legge di Titius-Bode. Dalla disastrosa collisione tra Tiamat e Nibiru, narrata in forma epica nel poema sumero/babilinese Enuma Elish, sarebbe nata la Terra (in sumero, "Ki"), poi spinta nella sua orbita attuale da una successiva ulteriore perturbazione gravitazionale di Nibiru, e la attuale fascia degli asteroidi.
Il punto di vista di Sitchin non è supportato da alcuna prova scientifica, e la sua speculazione non viene considerata attendibile per via dell'assenza di prove a sostegno, sia dal punto di vista linguistico che dal punto di vista astronomico.[1]
Le speculazioni di Sitchin andrebbero secondo alcuni nella categoria del creazionismo non-religioso, ma lo stesso Sitchin riporta nei suoi testi nozioni di evoluzionismo teista, sebbene egli sostenga che l'uomo sarebbe a suo dire frutto di esperimenti di ibridazione genetica con specie terrestri condotti dagli Annunaki.[2]
La collisione tra Tiamat e Nibiru spiegherebbe, secondo Sitchin, la disposizione delle terre emerse. La presenza di un grande oceano che occupa metà del globo terrestre (l'Oceano Pacifico) sarebbe, secondo lui, spiegata dal fatto che l'acqua del pianeta Tiamat (da Sitchin tradotto erroneamente come "vergine delle acque") si sarebbe concentrata in massima parte nella voragine dovuta alla collisione.

Pensiero

Secondo l'interpretazione data da Sitchin della cosmologia sumera, il sistema solare avrebbe un decimo pianeta[3] (in realtà Sitchin intitola il suo primo libro "Il dodicesimo pianeta" poiché il termine sumero e babilonese per "pianeta" è lo stesso che descrive tutti i corpi celesti - MUL -, e quindi contando anche il Sole e la Luna, il sistema solare sarebbe composto di 12 MUL), che seguendo un'orbita ellittica rientrerebbe nel centro sistema una volta ogni 3600 anni. Secondo Sitchin, questo ipotetico pianeta, chiamato "Nibiru", nella mitologia babilonese sarebbe associato al dio Marduk, dal XVIII secolo a.C. divinità principale della terra di Babilonia.
Sitchin affermava che Nibiru avrebbe avuto un impatto catastrofico con un altro ipotetico pianeta, chiamato Tiamat e posto tra Marte e Giove. L'impatto avrebbe creato il pianeta Terra e la fascia degli asteroidi. Tiamat sarebbe stato dapprima colpito da una delle 7 lune di Nibiru, spezzandosi in due. Una di queste due porzioni sarebbe poi diventata la Terra e sarebbe stata spinta nell'attuale posizione da un altro impatto con una luna di Nibiru. In seguito l'altra metà, colpita da Nibiru stesso, avrebbe dato vita alla fascia degli asteroidi. I restanti detriti dell'impatto avrebbero dato origine alle comete.
Sitchin affermava che questa speculazione spiegherebbe perché la geografia terrestre avrebbe la peculiarità di avere più continenti su un lato rispetto all'altro.
Secondo Sitchin, su Nibiru abitava una razza tecnologicamente avanzata e simile a quella umana, questi esseri erano chiamati Anunnaki dalla mitologia sumera e che compaiono nella Bibbia col nome di Elohim. Secondo Sitchin sarebbero arrivati sulla terra 450.000 anni fa, alla ricerca di minerali e in particolare d'oro (che necessitavano per riparare la loro atmosfera rarefatta) e lo avrebbero trovato in Africa.
Gli Anunnaki avrebbero creato geneticamente l'Homo Sapiens incrociando la loro razza con l'Homo erectus,[4] con lo scopo di avere della manodopera per prelevare metalli dalle miniere. Sotto la guida di questi esseri, secondo l'interpretazione che Sitchin dà dei testi sumerici, gli uomini avrebbero fondato la civiltà in Mesopotamia, in Egitto e in India, grazie ad una casta di regnanti che avrebbero fatto da intermediari tra gli alieni e gli schiavi. È interessante notare che per i Sumeri, il re non era un dio incarnato come per gli Egizi,[5] ma un mediatore tra uomini e dei, quindi, per una questione iconografica veniva rappresentato con attributi quali il gigantismo.
Sitchin poi affermava che nel 2024 a.C. sarebbe scoppiata una guerra nucleare tra diverse fazioni di extraterrestri e che la ricaduta nucleare (fallout), sarebbe il "vento malvagio" che avrebbe distrutto non soltanto la città di Ur, secondo quanto sarebbe raccontato nel Lamento di Ur, ma avrebbe avuto ripercussioni su quasi tutta la Mesopotamia[6]. Sitchin sostiene che le sue ricerche spiegherebbero numerosi passi di testi biblici.
Un altro punto focale della teoria di Sitchin è il ruolo attribuito alle maggiori opere megalitiche sparse per il globo, che sarebbero state costruite dagli Anunnaki con varie funzioni, prevalentemente astronomiche, astrologiche e calendariali. Altri due siti, Machu Pichu e Bad-tibira, sarebbero stati centri di lavorazione dei metalli. Sitchin sostiene anche che le civiltà mesoamericana e sudamericana siano derivate da quella sumera e accadica, e che le due divinità principali messicane e peruviane, Quetzalcoatl e Viracocha fossero due Anunnaki (Ningishzida e Ishkur) trasferitisi con alcuni Sumeri e Africani nel nuovo continente.
Diversi altri Autori hanno teorizzato la presenza aliena nei testi sacri. Tra questi Erich von Däniken, Walter Raymond Drake, Mauro BiglinoMario PincherlePeter Kolosimo, Padre Barry Downing, Padre Enrique Lopez GuerreroClaude Vorilhon, Corrado Malanga e Biagio Russo. In particolare il primo, uno dei principali sostenitori della teoria degli antichi astronauti, traduce principalmente dal greco e dal latino.

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Posizione della comunità scientifica

Quando Sitchin elaborò la propria teoria e pubblicò i primi testi, il Sumero era una lingua già ben conosciuta.[7] In seguito, grazie anche ad alcune pubblicazioni di massa come Sumerian Lexicon[8] si poté verificare la correttezza della traduzione di alcune singole parole e di alcune porzioni di testo, che risultano per lo più errate[9][10][11].
Lorenzo Verderame, docente di assiriologia dell'università di Roma "La Sapienza", ha dichiarato in proposito:
« Nel mondo accademico non vi è alcuna considerazione dei lavori di Sitchin ed il suo nome, quale autore di opere pseudo-scientifiche, è pressoché sconosciuto. A prescindere dalla generale chiusura degli ambienti accademici, non esistono lavori di Sitchin che possano ritenersi scientifici, per varie ragioni. Sitchin, come altri autori del genere, costruisce le sue teorie sulla traduzione di passi e non sull’interpretazione del testo originale. »
([12])
La visione di Sitchin della "collisione planetaria" sarebbe una rielaborazione superficiale di una teoria presa concretamente in considerazione nel campo dell'astronomia, tuttavia ciò che prospetta Sitchin ne diverge sia nei dettagli sia nei tempi.
Sitchin basava le proprie argomentazioni sulla sua personale interpretazione dei testi sumerici e sull'interpretazione del sigillo sumerico denominato "VA 243". Questo antico popolo avrebbe avuto conoscenza di 10 pianeti, mentre in realtà essi ne conoscevano solo 6 (MercurioVenereTerraMarteGioveSaturno)[13]. Centinaia di sigilli e calendari sumerici sono stati decodificati e il numero di pianeti che ognuno di essi indica è di 5 (Terra esclusa). Sul sigillo VA 243 ci sono 12 puntini che Sitchin interpreta come pianeti. Una volta tradotto, sul sigillo VA 243 si legge Il(i)-ilat. Dabsiga, suo servo. Per lo studioso Michael S. Heiser, il cosiddetto sole sul VA 243 non sarebbe un sole ma una stella, così anche i puntini rappresentano delle stelle[13][14].

Opere

  1. Il pianeta degli deiMilanoEdizioni Piemme, 1983, 1998, 2001, 2004, 2006, ISBN 88-272-0927-1ISBN 88-384-3054-3ISBN 88-384-4368-8ISBN 88-384-8107-5ISBN 88-384-7941-0 (The 12th Planet, New York City, HarperCollins, 1976).
  2. Le astronavi del Sinai, Milano, Edizioni Piemme, 1998, 2001, 2004, ISBN 88-384-4029-8ISBN 88-384-4812-4ISBN 88-384-8108-3 (The Stairway to HeavenNew York, Avon Books, 1980).
  3. Guerre atomiche al tempo degli dei, Milano, Edizioni Piemme, 1999, ISBN 88-384-4394-7 (The Wars of Gods and Men, New York City, Avon Books, 1985).
  4. Il codice del cosmo, Milano, Edizioni Piemme, 2010, ISBN 978-88-384-6952-7 (The Cosmic Code, New York City, Avon Books, 1998).
  5. Gli dei dalle lacrime d'oro, Milano, Edizioni Piemme, 2000, ISBN 978-88-566-2210-2 (The Lost Realms, New York City, Avon Books, 1990).
  6. Gli architetti del tempo, Milano, Edizioni Piemme, 2005, ISBN 978-88-566-2514-1 (When Time Began, New York City, HarperCollins, 1993).
  7. L'altra Genesi, Milano, Edizioni Piemme, 2006 (Genesis Revisited: Is Modern Science Catching Up With Ancient Knowledge?, New York City, Avon Books, 1990).
  8. La Bibbia degli Dei, Milano, Edizioni Piemme, 2007 (Divine Encounters: A Guide to Visions, Angels and Other Emissaries, New York City, Avon Books, 1995). (La stessa opera è stata distribuita in Italia nel 1997 anche da Gruppo Editoriale Futura con il titolo "Dio, angeli, extraterrestri ed esseri multidimensionali", ISBN 88-256-1109-9).
  9. Il libro perduto del Dio Enki, Milano, Edizioni Piemme, 2004 (The Lost Book of Enki: Memoirs and Prophecies of an Extraterrestrial god, Bear & Company, 2001).
  10. Spedizioni nell'Altro Passato, Milano, Edizioni Piemme, 2005 (The Earth Chronicles Expeditions, Bear & Company, 2004).
  11. L'ultima profezia, Milano, Edizioni Piemme, 2010 (Journeys to the Mythical Past, Bear & Company, 2007).
  12. Il Giorno degli Dei. Il passato è il nostro futuro, Milano, Edizioni Piemme, 2009, ISBN 978-88-566-1259-2 (The End of Days: Armageddon and Prophecies of the Return, New York City, William Morrow and Company, 2007).
  13. Quando i giganti abitavano la terra, Firenze, Macro Edizioni, 2010 ISBN 978-88-6229-150-7 (There Were Giants Upon the Earth: Gods, Demigods, and Human Ancestry: The Evidence of Alien DNA, Bear & Company, 2010).
  14. Le cronache terrestri rivelate - I segreti del passato sono la chiave del futuro, Milano, Edizioni Piemme, 2011, ISBN 978-88-566-1783-2 (The Earth Chronicles Handbook, Bear & Company, 2009).
  15. Il re che rifiutò di morire, Milano, Edizioni Piemme, 2014, ISBN 978-88-566-3741-0 (The King Who Refused to Die, Estate of Zechariah Sitchin, 2013)

Note

  1. ^ Carroll, Robert T (1994–2009), The Skeptic's Dictionary 'Zecharia Sitchin and The Earth Chronicles'. John Wiley & Sons , skepdic.com.
  2. ^ Designer, su www.sitchin.comURL consultato il 03 dicembre 2015.
  3. ^ Celest,News, su www.sitchin.comURL consultato il 03 dicembre 2015.
  4. ^ Zecharia Sitchin e quella teoria così scandalosa - Elzeviro, su www.elzeviro.euURL consultato il 03 dicembre 2015.
  5. ^ Dan Cohn-Sherbok & Lavinia Cohn-Sherbok, Breve storia dell'ebraismo, il Mulino, 2001, pp. 13-14.
  6. ^ (ENSito personale di Zecharia Sitchin - The case of the evil wind
  7. ^ Si ricordi che la grammatica di A. Poebel, Grundzüge der sumerischen Grammatik, per alcuni aspetti ancora oggi attuale, benché ovviamente nel complesso superata, risale al 1923. Essa era stata inoltre preceduta delle grammatiche di F. Delitzsch (1914), S. Langdon (1911), F. Thureau.Dangin (1907) e dagli studi di Julius Oppert e Thureau-Dangin della fine dell'800.
  8. ^ John A. Halloran, Sumerian Lexicon: A Dictionary Guide to the Ancient Sumerian Language, Los Angeles, Logogram Publishing, 2006.
  9. ^ Zecharia Sitchin
  10. ^ What's in a Shem?
  11. ^ The Myth of a 12th Planet:
  12. ^ Le civiltà mesopotamiche, Zecharia Sitchin e Nibiru – Intervista esclusiva al Prof. Verderameeclisseforum.itURL consultato il 20 Luglio 2011 (archiviato dall'url originale il 25 Marzo 2012).
  13. ^ a b The Myth of a 12th Planet in Sumero-Mesopotamian Astronomy: A Study of Cylinder Seal VA 243 by Dr. Michael S. Heiser
  14. ^ The Myth of a 12th Planet: A Brief Analysis of Cylinder Seal VA 243 by Michael S. Heiser

Voci correlate

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