venerdì 2 giugno 2017

La psicoterapia Psicodinamica


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In psicologia clinica con psicoterapia psicodinamica ci si riferisce a una forma di psicoterapia basata principalmente sulla concezione e sulle metodologie della psicoanalisi e più in generale della psicologia dinamica, ma che si sviluppa con incontri meno frequenti e con una durata considerevolmente ridotta rispetto al vero e proprio trattamento psicoanalitico. Il setting nella Psicoterapia Psicodinamica è quindi in parte differente, e la tecnica utilizzata è più eclettica.

Descrizione

La frequenza tipica delle sedute è di una o due sedute per settimana, e la durata del trattamento può essere fissata a priori oppure mantenuta aperta per un periodo di valutazione iniziale. Sono stati elaborati differenti modelli di Psicoterapia dinamica breve, per il trattamento di sintomi focali, ma in genere l'indicazione per la Psicoterapia Psicodinamica prevede accanto al trattamento dei sintomi un intervento più ampio finalizzato allo sviluppo delle risorse personali. Pertanto la durata del trattamento, seppur limitata, è solitamente più ampia, meno focale e maggiormente espressiva.
L'essenza della Psicoterapia Psicodinamica consiste nell'esplorazione dei diversi aspetti del  che non sono completamente conosciuti, e delle influenze che ne derivano in special modo nelle relazioni attuali e negli eventuali sintomi psicopatologici. Inoltre, questi aspetti vengono conosciuti sulla base della loro implicita influenza nella relazione terapeutica. La tecnica psicodinamica contemporanea è in una certa misura differente da quella formulata da Sigmund Freud cento anni fa.
In letteratura è possibile individuare sette focus intorno a cui si sviluppa la psicoterapia psicodinamica:
1) Il focus sugli affetti e sull'espressione delle emozioni;
2) L'esplorazione dei tentativi di gestione dei pensieri e delle emozioni disturbanti (difese);
3) L'identificazione dei temi ricorrenti e dei pattern caratteristici;
4) La discussione dell'esperienza passata (dal punto di vista dello sviluppo);
5) Il focus sulle relazioni interpersonali;
6) Il focus sulla relazione terapeutica;
7) L'esplorazione delle fantasie e della vita immaginativa.[1]

La psicodinamica è l'insieme di meccanismi e processi psichici sottesi al comportamento e più in generale alla personalità di un individuo, preso singolarmente o in relazione ad altri.
È ormai impossibile parlare di psicodinamica senza riferirsi all'inconscio, dal momento che, a partire dalla rivoluzione psicoanalitica in poi, i processi mentali legati al comportamento manifesto sono considerati attraverso un'ottica inconscia, vale a dire agenti "sotto" il livello di consapevolezza del soggetto.

Psicologia dinamica

La branca della psicologia che studia, analizza e descrive gli aspetti della psicodinamica è la psicologia dinamica, sviluppatasi ampiamente grazie al contributo di Sigmund Freud. Ma non va assolutamente considerata quale sinonimo di psicoanalisi. L'accezione "dinamica" sta ad indicare prevalentemente l'esistenza di forze o attività psichiche che possono interagire o entrare in conflitto, dando origine a caratteristiche di personalità e comportamenti che, se pervasivi e disadattivi, sono considerati come sintomi di un disturbo psichico.

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Il concetto di conflitto psichico è centrale nella psicologia dinamica, e si riferisce primariamente all'idea freudiana del costante conflitto fra desiderio e difesa, vale a dire fra un movimento verso un oggetto, un obiettivo ed una serie di "impedimenti" dettati dalla morale o da altre regole comportamentali apprese. Questa definizione sembrerebbe circoscrivere l'interesse della psicologia dinamica al ramo delle nevrosi, benché si siano sviluppate, nel corso del tempo, delle teorie psicodinamiche relative a disturbi diversi, come le psicosi ed i disturbi di personalità, relative al rapporto con la realtà ed alle relazioni.
Gli stessi modelli psicodinamici, intesi nell'accezione storica originaria "pulsionalista" di inizio Novecento (ed attualmente in buona parte superati e revisionati), sono accomunati dalla concezione del funzionamento mentale come il risultato di un conflitto. Il conflitto è dato dalla opposizione tra potenti forze inconsce che richiedono l'espressione e la soddisfazione immediata, e forze opposte che impongono un controllo, e limitano l'espressione reprimendola o permettendone la soddisfazione in modalità socialmente accettabili. Il conflitto, in altri termini, può essere concettualizzato come la contrapposizione tra un desiderio ed una difesa contro il desiderio stesso.

Costituzione ed esperienza

È da sempre occasione di dibattito la natura costituzionale od esperienziale dei diversi disturbi mentali, e quindi dei processi legati alla loro genesi. Freud considerava la psicodinamica come un'eredità della natura umana, visto che definì una serie di meccanismi prettamente "regolari" fra le persone (meccanismi di difesa, natura del conflitto psichico, organizzazione delle istanze psichiche). L'esperienza, in questo senso, interverrebbe a deviare, spostare o arricchire i percorsi soliti dell'attività psichica, orientata verso un oggetto o un obiettivo.
Ad esempio il bambino che sugge al seno materno risponde all'esigenza di nutrirsi, ma la piacevolezza legata all'esperienza, dovuta alla libido orale, lo porterà a ricercare il piacere della stimolazione oro-alimentare. Le ripetute esperienze dell'allattamento incideranno sulla personalità del bambino e dell'adulto, determinando alcune caratteristiche riconoscibili.
Lo stesso accadrebbe con esperienze negative o traumatiche, con conseguenze diverse e disadattive sul comportamento. Altri autori hanno rifiutato il primato dell'inconscio nei processi psicodinamici del bambino, riconoscendogli delle competenze psichiche superiori e già organizzate, di natura perciò costituzionale e individuale. È comunque possibile sostenere che gli aspetti inerenti alla psicodinamica siano per lo più costituzionali, dal momento che le attività principali, i meccanismi ed i processi psichici sembrano essere gli stessi per ogni persona, delineando fra l'altro una continuità fra "normalità" e "patologia" nella psicologia, dal momento che le stesse funzioni che regolano la vita psichica dei cosiddetti "sani" possono portare a dei disturbi psichici.

Note

  1. ^ Jonathan K. Shedler (2010) "The Efficacy of Psychodynamic Psychotherapy", American Psychologist, Vol. 65. No.2, February–March 2010.

Bibliografia

  • Gabbard Glen, O. (2005). Introduzione alla Psicoterapia Psicodinamica. Raffaello Cortina, Milano.

Voci correlate

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